Pisa

DISCEPOLI ALLA SCUOLA DELLA PAROLA

di Graziella Teta

Gesù buon maestro e bravo pedagogo, vicino e paziente. È capace di attendere la nostra risposta, rispettando la nostra libertà, solo chiedendo a ciascuno di fare la propria parte nell’educazione alla giustizia e alla carità, alla sobrietà e al sacrificio, alla relazione con Dio e con i fratelli. Le parole dell’Arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto sono risuonate nel silenzio partecipe dei fedeli che hanno gremito la chiesa cittadina di San Michele in Borgo, la sera di mercoledì 21 marzo. Doppia e gioiosa l’occasione: era l’appuntamento conclusivo della «Scuola della Parola», cammino quaresimale del Servizio di Pastorale Giovanile, abbinato al conferimento del ministero del lettorato al seminarista Bryan Dal Canto.Il cammino, iniziato un mese fa con il pellegrinaggio sulle orme del venerabile e prossimo beato Giuseppe Toniolo, è proseguito in marzo con 15 incontri tra Pisa, Fornaci di Barga, Vicarello, Collesalvetti, Collemezzano, Pontedera e Pietrasanta. Un percorso educativo itinerante, quest’anno centrato sulla riflessione «Con Gesù sul Monte delle Beatitudini: per diventare uomini e donne maturi e veri», approdato alla «lectio» finale dell’Arcivescovo sul tema «Il vero discepolo».La prima, tiepida sera di primavera ha favorito la grande partecipazione all’evento diocesano. I primi ad arrivare sono stati i giovani coristi e chitarristi delle parrocchie di Cascina e di San Frediano, sistemando gli strumenti e provando i canti che hanno poi ben animato la celebrazione. Mentre giungevano alla spicciolata numerosi presbiteri, diaconi e seminaristi. In tutto, erano una trentina ad attorniare l’Arcivescovo durante il rito, semplice ed intenso, offrendo all’assemblea una splendida immagine di chiesa, dominata dal bianco delle vesti liturgiche. Il candidato lettore, Bryan Dal Canto, 23 anni, sorridente e un po’ emozionato, salutava parenti e amici, i compagni di seminario, il rettore Roberto Filippini e il vice don Francesco Bachi, poi si è seduto di fronte all’altare. Pontederese, proveniente dalla parrocchia di Madonna dei Braccini e Santa Lucia, Bryan studia in seminario dal 2008 (già ammesso tra i candidati a ricevere gli ordini sacri) e svolge servizio nell’unità pastorale di Cascina e Madonna dell’Acqua.Alla liturgia della parola (lettera di San Giacomo Apostolo e Vangelo di Matteo 7,21-29), è seguita quella dell’istituzione con la chiamata del candidato al ministero di lettore, che ha risposto semplicemente «eccomi». Quindi, la riflessione dell’Arcivescovo sul percorso quaresimale dei giovani: quest’anno invitati a mettersi in cammino sulle orme di Gesù, mescolati alla folla del Monte delle Beatitudini, ascoltando il suo insegnamento. Monsignor Benotto ha chiesto ai giovani se le parole ascoltate sono rimaste nel cuore oppure sono volate via, sepolte tra le tante che ascoltiamo ogni giorno; se le parole – così diverse da quelle abituali – sono state «riconosciute» come provenienti dal profondo del mistero di Dio. Se le risposte sono «si», significa crescita e maturazione interiore, che affascina e apre prospettive di vita che talvolta possono anche spaventare: ma Gesù, buon maestro e grande pedagogo, l’ha definito l’Arcivescovo, sa aiutarci e aspettarci. «Ma chi è il vero discepolo?», ha interrogato ancora l’Arcivescovo, richiamando il Vangelo di Matteo: «Non basta sapere: occorre vivere e mettere in pratica la parola di Dio, come l’uomo saggio che costruisce la sua casa (la sua vita) sulla roccia, resistente a pioggia e venti, e che si ciba, come Gesù, della volontà del Padre». Che cosa vuol dire per noi oggi fare la volontà di Dio? «Significa vivere immersi nel flusso d’amore di Dio Padre, perché la sua volontà per noi è d’amore, che rende bella la vita. Alla base – ha richiamato l’Arcivescovo – c’è l’ascolto di qualità, del cuore oltre che dell’intelligenza, per farsi guidare da Dio, pronti a fidarsi di lui. Per affrontare le piogge “acide” che oggi infangano, banalizzano e opacizzano la vita, socialmente e spiritualmente, e destabilizzano la nostra perseveranza tentando malignamente di farci abbassare le difese del bene. Così i venti, carezzevoli, che sembrano portatori di novità, ma che si insinuano dentro e sovrastano tutto, spegnendo la fiamma dell’amore, fino a far sembrare la volontà di Dio un giogo pesante, che toglie libertà, da scrollarci di dosso». Chi ha costruito una casa solida non ha da temere: «Teniamo la nostra vita salda nell’amore – ha esortato l’Arcivescovo – che è disegno di Dio da accogliere nelle scelte di ogni giorno». Non solo: «Ognuno sia pronto ad ascoltare, così la parola entra in noi, ma anche a comunicare: così la parola diventa capace di cambiare il mondo. Fidiamoci della promessa di Dio, che è fedele».Infine, il suo augurio rivolto a Bryan e a tutti i giovani: «Buon cammino, con la parola di Dio, da accogliere con docilità e da meditare ogni giorno: per crescere e rendervi più sensibili e capaci, vivendo la fede, di testimoniarla». Così farà il neo lettore, annunciatore della parola di Dio nell’assemblea liturgica, educatore alla fede di fanciulli e adulti, portatore dell’annuncio missionario del Vangelo di salvezza a quanti ancora non lo conoscono. Bryan ha ricevuto quindi l’esortazione dell’Arcivescovo e, in ginocchio, la sua preghiera di benedizione. Infine, il rito esplicativo con la consegna del libro della Sacra Scrittura. Un momento «alto», che rimarrà nel cuore del giovane lettore che, a fine incontro, ha distribuito ai presenti un piccolo «segno» a ricordo: rotolini di carta colorata recanti passi del Vangelo. E tutti i fedeli si sono messi in fila per salutare affettuosamente Bryan Dal Canto.Don Claudio Bullo, responsabile del Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile, ha infine ringraziato don Franco Baggiani, parroco della chiesa San Michele in Borgo per l’accoglienza, invitando tutti a «Giovani in festa 2012»: sabato 31 marzo, in piazza XX Settembre a Pisa, dalle 18 in poi, stand delle associazioni giovanili che faranno conoscere le loro attività, musica dal vivo e video testimonianze. Una serata in allegria che, in caso di pioggia, si vivrà nella chiesa del Carmine.