La verità è che l’Unione europea, così attenta al disciplinare del lardo di Colonnata, non solo prevede scarsi, confusi e spesso ridicoli controlli sui treni-bomba con una liberalizzazione del settore e troppi leasing, ma con una direttiva lo scorso 16 dicembre ha fatto slittare al 2012 l’avvio del sistema di manutenzione ferroviaria legato alle Autorità di sicurezza nazionali. E poi tutti a piangere! Basta con queste ipocrisie e voltiamo pagina. E’ il commento di Erasmo D’Angelis (Pd), presidente della commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale sull’immane tragedia di Viareggio, che domani mattina ha convocato in aula per un’audizione l’Ad delle Ferrovie Moretti, i responsabili delle ditte di trasporto ferroviario e dell’Agenzia nazionale della sicurezza ferroviaria, sindacati, Arpat e Protezione civile.Dopo tre incidenti-fotocopia continua D’Angelis – avvenuti nelle ultime settimane sulle tratte ferroviarie della Toscana vogliamo fare piena luce sul livello di sicurezza dei convogli che attraversano la nostra Regione. Per un soffio, una settimana fa, è stato sfiorato un disastro ecologico sull’Appennino tosco-emiliano nei pressi di Vaiano per il cedimento strutturale di una balestra di un carro-cisterna pieno di acido fluoridrico. Prima ancora un altro cedimento dell’asse è avvenuto su un carro merci sulla Pisa-San Rossore. Basta con queste carrette delle rotaie che viaggiano a 90 km orari, come bombe, nei nostri centri urbani in condizioni strutturali limite, con controlli del tutto insufficienti, senza rispettare gli standard di sicurezza obbligatori per il traffico passeggeri, privi di un sistema di frenaggio coordinato tra le carrozze e con lo scandalo del vettore che li fa viaggiare con un’autocertificazione di sicurezza europea. Se una struttura d’acciaio cede di schianto il problema è la manutenzione del materiale rotabile. Com’è possibile che quel vagone che ha fatto esplodere Viareggio abbia potuto superare a pieni voti l’esame dei controlli europei a Vienna e quelli di Trenitalia, effettuati da un conducente a occhio’, se persino l’asse del carro era corroso dalla ruggine? Non è accettabile che i vettori, gli operatori privati, siano i controllori-controllati di loro stessi e dei loro interessi economici e che la manutenzione e la sicurezza siano un optional.Dalla Toscana conclude D’Angelis – passa gran parte del traffico nazionale di merci pericolose, treni ad alto rischio, bombe innescate se fuori controllo. Il trasporto via ferrovia è sicuramente più sicuro rispetto alla strada, ma parliamo di 30 treni al giorno con Gpl, acido fluoridrico, ammoniaca, persino tritolo che non possono e non devono più attraversare i nostri centri urbani. Pretendiamo dal Governo e dalle Ferrovie dello Stato risposte chiare e investimenti non solo in manutenzione, sicurezza e controlli ma anche sull’utilizzo e la realizzazione di percorsi alternativi e a minimo impatto.