Toscana
Disabili, l’impegno oltre la «Festa»
«Oltre noi… la vita» si è data una missione e degli strumenti. La missione è trovare una soluzione normale a un problema angoscioso: il problema di famiglie di adulti disabili, incapaci di gestire autonomamente la propria vita. Tra gli strumenti, il servizio di segretariato sociale, che ascolta bisogni e preoccupazioni di ogni singola famiglia, i volontari con specifiche competenze professionali o i corsi per «tutori col cuore», rivolti a chi si impegna per rappresentare e tutelare persone incapaci.
«La scommessa di oltre noi… la vita spiega il direttore dell’associazione, il dottor Giovanni Gelmuzzi è quella di convincere i genitori di figli disabili a cominciare a sperimentare il dopo di noi già nel durante noi, ossia a iniziare quel distacco che sarà inevitabile, verificando le soluzioni migliori senza attendere che le soluzioni vengano prese da altri in situazioni di emergenza».
Quello del «dopo di noi» è forse il problema più angoscioso per i disabili e le loro famiglie, ma non è il solo, anzi: i problemi sono tanti e i diretti interessati li hanno snocciolati uno per uno, al Palazzetto dello Sport a Firenze, in due giorni di «Conferenza regionale delle persone con disabilità», programmata nell’ambito della Festa della Toscana, dal titolo «Tutti diversi», e a conclusione dell’anno europeo dedicato ai disabili.
«Con Tutti diversi abbiamo voluto sottolineare ha spiegato il presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini le singole identità e il loro valore senza alcun altro aggettivo. Il riconoscimento di un diritto, infatti, esclude la compassione e il pietismo perché tutte le persone sono uguali come sancito dalla Costituzione».
Per portare il proprio contributo si sono alternati sul palco del Palasport fiorentino i rappresentanti di un gran numero di associazioni come la rammentata «Oltre noi… la vita», ma anche i singoli.
Da qui il messaggio finale dell’assessore regionale alle politiche sociali, Angelo Passaleva: «Organizzeremo presto un’altra assemblea in cui tutti i disabili avranno diritto di parola e potranno dire la loro, per costruire assieme un piano di azione che sia davvero l’espressione di ogni esigenza. Questa conferenza è stata organizzata assieme alle associazioni, ma forse le associazioni non riescono a volte ad esprimere appieno il punto di vista di tutti i singoli disbili».
Ma Passaleva ha parlato anche degli impegni finanziari presi dalla regione. Per i disabili l’assessorato alle politiche sociali ha stanziato nel 2003 quasi 16 milioni di euro: circa altri 8 milioni e mezzo sono investimenti destinati all’abbattimento di barriere architettoniche o alla costruzione, ampliamento e riqualificazione di strutture residenziali e semi-residenziali. La Giunta regionale ha anche proposto di anticipare 4 milioni di euro, da anni attesi dallo Stato, per finanziare 911 domande di contributi che giacevano inevase dal 1999 di disabili non deambulanti che hanno abbattuto le barriere architettoniche in casa o nei condomini dove vivono.
«Ai Comuni, in particolare ha concluso la Sestini chiedo di non far pesare i tagli sugli interventi sociali. Anche noi abbiamo avuto tagli e abbiamo cercato di dare il nostro contributo: come ministero del lavoro abbiamo tolto tutte le consulenze, potrebbe essere un’idea».
E che non si possano fare tagli ulteriori lo sanno bene i disabili. «Soltanto nella città di Firenze, a questi ritmi, che sono peraltro buoni spiega Alessio Focardi , ci vorranno ancora trent’anni per abbattere tutte le barriere architettoniche».
Oltre a questi centri pubblici, ne esistono molti altri privati convenzionati con il sistema sanitario della Toscana. Ecco alcuni dei principali privati convenzionati.
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