Vita Chiesa

DIRITTO ALLA VITA, DICHIARAZIONE VATICANA: «L’UOMO DEVE OBBEDIRE ALLA LEGGE SCRITTA DA DIO NEL SUO CUORE»

“Nell’intimo della coscienza l’uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire e la cui voce, che lo chiama sempre ad amare e a fare il bene e a fuggire il male, quando occorre, chiaramente parla alle orecchie del cuore”: questa citazione della “Gaudium et Spes” (n. 16) viene posta nell’apertura della Dichiarazione finale, diffusa oggi dalla Sala Stampa Vaticana, dopo i lavori della XIII Assemblea generale della Pontificia Accademia per la Vita che si è svolta il 23 e 24 febbraio sul tema “La coscienza cristiana a sostegno del diritto alla vita”. La Dichiarazione prosegue ricordando – sempre con le parole della Gaudium et Spes – che “L’uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro al suo cuore; obbedire ad essa è la dignità stessa dell’uomo, e secondo questa egli sarà giudicato”. Pertanto – prosegue la nota – “agendo dunque in fedele obbedienza ai giudizi della propria coscienza morale, che rettamente cerca il bene e costantemente si nutre della verità conosciuta, ogni persona esprime e realizza in profondità la sua dignità umana, edificando se stesso e la comunità intera mediante le proprie scelte consapevoli e libere”.

Riferendosi all’attuale situazione, la Dichiarazione finale della Pontificia Accademia per la Vita, sottolinea che “non possono essere taciute le numerose difficoltà che la coscienza cristiana dei credenti incontra oggi nei suoi giudizi e nel suo percorso formativo, a causa del contesto culturale in cui si trova immersa la vita dei credenti, un contesto in cui si sperimenta la crisi di ‘autorità’, la perdita della fede e spesso una tendenza a rifugiarsi in forme di razionalismo estremo”. Il documento deplora inoltre che norme giuridiche o decisioni di tribunali prese “sotto una forte pressione di gruppi coalizzati e influenti” producano “eccezioni al diritto individuale alla vita”, oltre al fatto che “si vanno legittimando sempre più diversi attentati contro la vita umana, finendo di fatto per disconoscere che la vita è il fondamento di ogni altro diritto della persona, e che il rispetto dovuto alla dignità di ogni essere umano è il fondamento della libertà e della responsabilità”. “A questo proposito, – si dice nel documento – Benedetto XVI ha ricordato che ‘il cristiano è chiamato a mobilitarsi per fare fronte ai molteplici attacchi a cui è esposto il diritto alla vita’”.

Dopo aver ricordato come le questioni etiche investono oggi particolarmente le professioni sanitarie, “allorquando si trovino di fronte al dovere di proteggere la vita umana e di fronte al rischio di trovarsi in situazioni di cooperazione al male nell’applicazione dei doveri professionali”, la Dichiarazione avanza una sollecitazione ai credenti. “Sempre più opportuna appare una mobilitazione di tutti coloro che hanno a cuore la tutela della vita umana, – si dice nella nota – una mobilitazione che si deve estendere anche a livello politico: è un’esigenza imprescindibile della giustizia il rispetto del principio di uguaglianza, che esige di onorare e proteggere i diritti di tutti, specialmente nel caso dei soggetti più fragili ed indifesi”.

Il documento della Pontificia Accademia per la Vita si chiude richiamando le parole di Benedetto XVI che ha invitato medici, filosofi, teologi, politici, a “difendere e promuovere lo ‘splendore della verità’ a sostegno del dono e del mistero della vita”. Sir