Toscana

DIRITTI DELL’INFANZIA: IL 20 NOVEMBRE I 15 ANNI DELLA CONVENZIONE ONU

Il 20 novembre ricorre il 15° anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia, approvata all’unanimità dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989. La Convenzione è stata ratificata da 191 Paesi, tranne Usa e Somalia. L’Italia l’ha recepita nel suo ordinamento giuridico con legge n.176 del 27 maggio 1991. Per l’occasione in Italia e in altri Paesi si celebra la Giornata nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza. Durante questa settimana (tra il 17 e il 28 novembre), l’Unicef Italia promuove una serie di iniziative, tra cui la presentazione a Roma del lungometraggio animato “L’isola degli smemorati” tratto dal libro di Bianca Pitzorno, mentre il 27 e 28 novembre verranno ricordati i diritti dei bambini in tutti gli stadi italiani. La Convenzione, spiega l’Unicef, è “uno strumento di promozione e di protezione dei diritti dell’infanzia, ha introdotto per la prima volta l’idea del bambino come soggetto di diritti”. Tra i concetti nuovi: “il rispetto dell’identità del bambino, della sua privacy, dignità e libera espressione”. Ma soprattutto, “è il primo trattato universale e multilaterale che ha stabilito diritti internazionalmente riconosciuti al bambino, vincolando gli Stati a rispettarli concretamente e a presentare regolarmente rapporti sull’attuazione della Convenzione a un apposito Comitato Onu sui diritti dell’infanzia”.

L’Unicef ricorda alcune drammatiche cifre dei diritti violati dei bambini: nel mondo 1 bambino su 12 muore prima di raggiungere il 5° anno di età; ogni anno 2 milioni di bambini muoiono perché ancora non ricevono le vaccinazioni salvavita (contro pertosse, difterite, tetano, polio, TBC, morbillo); 121 milioni di bambini (in maggioranza femmine) non hanno mai potuto frequentare la scuola; 2 milioni di bambini sono morti, nel corso dello scorso decennio, a causa di conflitti armati e 20 milioni sono stati costretti a abbandonare le loro case; 15 milioni di bambini hanno perso la madre, il padre o entrambi a causa dell’Aids. Sir