Amnesty International si è detta profondamente amareggiata per l’esito della votazione al Parlamento europeo sulla direttiva sui rimpatri. L’organizzazione per i diritti umani ritiene che il testo approvato oggi non garantisca il rimpatrio dei migranti irregolari in condizioni di sicurezza e dignità ma, al contrario, un periodo eccessivo di detenzione fino a un anno e mezzo e il divieto di reingresso, valido per tutto il territorio dell’Unione europea, per le persone rimpatriate forzatamente, rischiano di abbassare gli standard vigenti negli Stati membri e costituiscono un esempio estremamente negativo per altre regioni del mondo. Il testo della direttiva, inoltre, non include garanzie sufficienti per i minori non accompagnati e contiene deboli previsioni in materia di controllo giudiziario sulla detenzione amministrativa; infine, prevede deroghe specifiche alle condizioni di detenzione in quegli Stati membri che si trovino ad affrontare cosiddette situazioni di emergenza. Una direttiva che per Amnesty rischia di promuovere pratiche detentive di lungo periodo negli Stati membri e di avere un impatto negativo sull’accesso al territorio dell’Unione europea. Di qui l’invito agli Stati membri che applicano standard più elevati a non usare questa direttiva come pretesto per abbassarli.Sir