Vita Chiesa

DIOCESI: SAVONA-NOLI, UN PERCORSO PER PREVENIRE PEDOFILIA E ABUSI

Percorsi educativi e formativi per “prevenire” la pedofilia e ogni forma di abuso. A metterli in campo la diocesi di Savona-Noli, che ha presentato l’iniziativa questa mattina nella sala del vescovado di Savona. A essere coinvolto è il Consiglio pastorale diocesano, “chiamato, con il supporto di un team di esperti, a formulare percorsi preventivi ed educativi da offrire alla diocesi”. “Le inchieste – spiegano dalla Chiesa savonese – faranno il loro corso, ma qui, senza dimenticare il passato, si vuole soprattutto costruire bene il futuro. Un futuro basato su fondamenta solide e su un terreno che diventi arido per ogni forma di abuso, in modo che si possa affermare ‘mai più’”. “Questa piaga ha purtroppo attraversato anche la nostra Chiesa, ma il percorso che presentiamo oggi – ha affermato il vescovo, mons. Vittorio Lupi – vuole andare oltre e non è certo limitato ai casi savonesi o ai casi che riguardano i sacerdoti. Anche se fossimo una diocesi non coinvolta affatto da queste tristi vicende, sarebbe comunque utilissimo intraprendere un cammino del genere volto alla prevenzione. La pedofilia si può annidare anche nelle famiglie, nelle scuole, nelle palestre. Certamente per un prete è un crimine ancora più grave e ingiustificabile, proprio per il ruolo che il sacerdote riveste, ma noi non dobbiamo restringere il campo, vogliamo invece prevenirla in tutte le sue possibili forme”. Ad affiancare il Consiglio pastorale diocesano, guidandolo in questo percorso, saranno due esperti: Dante Ghezzi, psicologo e psicoterapeuta del centro milanese “Tiama” per minori abusati nonché docente presso la scuola di psicoterapia “Mara Selvini” (Milano), e Antonello Angeli, consulente pedagogico che ha lavorato a lungo con minori vittime di maltrattamenti e abusi, sia come educatore sia come coordinatore, e che attualmente si occupa di progettazione e valutazione di servizi psico-socio-educativi rivolti ai minori e alle loro famiglie. Entrambi lavorano anche per il Coordinamento italiano dei servizi per il maltrattamento e l’abuso all’infanzia (Cismai), realtà aconfessionale riconosciuta a livello nazionale e internazionale che avrà il compito di supervisionare l’intero percorso. Obiettivo di fondo, “affrontare queste problematiche a più livelli, ma soprattutto formulando strategie concrete per impedire che possano annidarsi ancora sul nostro territorio”.