Firenze

Diocesi di Firenze, riprende la vita pastorale: domenica 6 ottobre il «Mandato» agli operatori

Parlando degli appuntamenti che segneranno la vita diocesana nei prossimi mesi, ha ricordato in modo particolare quello di domenica 6 ottobre per la Celebrazione eucaristica con cui riprenderà il Cammino sinodale, e sarà consegnato il mandato agli animatori pastorali. Il ritrovo sarà alle 16 nella basilica di San Lorenzo, da qui partirà la processione verso la cattedrale, con il passaggio attraverso il Battistero, dove ci sarà l’aspersione con l’acqua santa: un modo per riprendere il tema del mese missionario speciale indetto dal Papa, «Battezzati e inviati». La celebrazione sarà arricchita anche dalla memoria del Beato Ippolito Galantini, apostolo della fede, di cui quest’anno ricorre il quattrocentesimo anniversario della morte. Visita pastoraleIl cammino che il cardinale Betori sta svolgendo sul territorio diocesano (iniziato da cinque anni e mezzo) avrà la sua prossima tappa nel vicariato di Scandicci. L’apertura della visita sarà sabato 21 settembre, alle 21, con i vespri nella chiesa di Santa Maria a Scandicci; la prima parrocchia visitata sarà San Vincenzo a Torri, dal 27 al 30 settembre, per poi riprendere in ottobre con Torregalli e San Bartolomeo in Tuto. Il percorso proseguirà fino a dicembre; con l’inizio del 2020 la visita si sposterà nel vicariato di Antella-Ripoli-Impruneta.«Il cammino che sto compiendo – ha sottolineato l’Arcivescovo – svela, accanto a tanto impegno di preti, diaconi e comunità, anche la fatica a intraprendere forme pastorali davvero innovative quali i tempi richiedono, in quella direzione missionaria a cui sollecita il Papa». L’incontro con le parrocchie, ha aggiunto, rende evidente anche «che l’attuale articolazione della nostra presenza pastorale sul territorio non sembra poter avere futuro, considerata la tendenza alla diminuzione del clero. L’avvio e l’intensificazione di collaborazioni sono quanto mai necessari per preparare la nuova articolazione delle comunità».Cammino sinodale«La vita della nostra Chiesa vuole trarre ulteriore slancio dal Cammino sinodale, con cui abbiamo risposto a un’esortazione di Papa Francesco, che qui a Firenze invitò tutta la Chiesa italiana a prendere in mano l’esortazione apostolica Evangelii gaudium per leggere la situazione in cui viviamo e individuare direzioni di rinnovamento dell’azione pastorale in senso missionario».Con queste parole il cardinale Betori ha rilanciato l’impegno che coinvolge la Chiesa fiorentina ormai da due anni, e che «ha arricchito la nostra consapevolezza ecclesiale delle difficoltà e delle potenzialità con cui dobbiamo misurarci». Ora, ha aggiunto, «ci attende il secondo tempo del nostro Cammino, quello in cui aprire un dialogo con quanti nella società hanno a cuore le sorti dell’uomo e possono aiutarci a comprendere meglio quale contributo il mondo si attende dalla Chiesa e la Chiesa sente di dover offrire al mondo. Vi chiedo di attivare forme di ascolto che intercettino non solo chi frequenta la nostre comunità, ma tutti i diversi soggetti sociali del territorio». Il Cammino sinodale avrà presto anche un momento qualificante: un evento diocesano che verrà proposto per domenica 10 novembre, per il quale è richiesta la massima attenzione.Al Cammino sinodale è dedicata anche la lettera che don Giovanni Paccosi (come primo atto del suo incarico di Vicario episcopale per la pastorale) ha inviato agli animatori sinodali, con l’invito a un incontro che si svolgerà sabato 28 settembre (dalle 15,30 alle 19) nel teatro parrocchiale di Santa Caterina da Siena a Coverciano, in via del Mezzetta 1.Rinnovo dei consigli pastoraliIl cardinale Giuseppe Betori ha emanato nel mese di agosto il Decreto con cui indice le elezioni per il rinnovo dei consigli pastorali per il prossimo quinquennio. Si inizierà con i consigli pastorali parrocchiali, di cui è chiesto il rinnovo (o la conferma) entro il 30 settembre; entro il 15 ottobre è previsto invece il rinnovo dei consigli pastorali vicariali, con l’indicazione dei rappresentanti di ogni vicariato al consiglio diocesano. Il nuovo consiglio pastorale diocesano potrà essere così composto entro il 31 ottobre, unendo ai rappresentanti dei vicariati (sacerdoti e laici) anche i responsabili dei vari uffici diocesani e i rappresentanti di associazioni e movimenti, di religiosi e religiose, dei diaconi. Anche nella sua relazione all’eremo di Lecceto, l’arcivescovo ha raccomandato di «curare entro il mese di settembre il rinnovo dei Consigli Pastorali nelle parrocchie e nei vicariati, così da formare il nuovo Consiglio Pastorale Diocesano nei termini prefissati». Betori ha dedicato uno sguardo anche alla vita della Chiesa universale. «Al centro della vita ecclesiale in questo anno – ha ricordato – si è collocata l’attenzione al mondo giovanile». Rivolgersi ai giovani, ha aggiunto, «significa voler assumere il loro sguardo sulla realtà come la prospettiva in cui collocare tutta la pastorale e i suoi soggetti». Non si tratta quindi di trascurare altri ambiti della pastorale, ma di cambiare l’atteggiamento: «Ascolto, accompagnamento, fraternità, sogni, popolarità, vocazione: sono le parole chiave che il Papa ci consegna nell’Esortazione apostolica Christus vivit e che dobbiamo tradurre nelle forme nuove da dare alla nostra pastorale». L’Arcivescovo ha quindi ricordato i recenti viaggi del Papa hanno messo in evidenza (in particolare quello in Arabia Sudita) le responsabilità delle religioni nel diffondere la cultura della tolleranza, della convivenza e della pace, rifiutando ogni utilizzazione della fede per motivare tensioni, divisioni, terrorismo e guerre. «La nostra Chiesa fiorentina – ha sottolineato – si sente particolarmente sollecitata da queste prospettive, sulla scia di una storia che ha visto questa città luogo di dialogo ecumenico e interreligioso e di un presente che vede un positivo clima di relazioni tra cattolici, ebrei e islamici, come mostra anche l’istituzione della “Scuola Fiorentina di dialogo interreligioso e interculturale”».Prosegue, ha ricordato ancora Betori, l’impegno del Santo Padre nel combattere la piaga degli abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi nella Chiesa. Su questo tema Papa Francesco ha incentrato anche la lettera che ha rivolto ai sacerdoti in occasione del 160° anniversario della morte del santo Curato d’Ars (4 agosto 2019): «Sia questa lettera oggetto di meditazione personale e di confronto fraterno nei Vicariati», ha esortato l’Arcivescovo. Anche la vita della diocesi, ha sottolineato, è stata recentemente turbata da una vicenda in cui torna a porsi alla nostra coscienza la problematica degli abusi. «Tutto va ancora chiarito», ha specificato: dal punto di vista giudiziario sono emerse, al momento, solo le accuse e anche dal punto di vista canonico, ha affermato, «siamo all’inizio dell’indagine previa». Il contesto che si è creato, ha aggiunto Betori, «induce a ribadire l’impegno della Chiesa per la verità e per individuare la via per migliorare le forme della vita pastorale per rimuovere quanto potrebbe favorire l’insorgere di comportamenti inadeguati. Questi scenari che offuscano il volto di santità della nostra Chiesa non devono però oscurare il cammino quotidiano, fatto di sacrificio e dedizione, del nostro clero e laicato».