Vita Chiesa

DIOCESI DI FIRENZE, MONS. BETORI ALL’ASSEMBLEA DEL CLERO: L’IMMENSITÀ DEL COMPITO DEL CRISTIANO

“Non posso mancare di esprimere una sensazione di inadeguatezza rispetto all’immensità del compito e probabilmente di incapacità di cogliere la radicalità della svolta epocale in cui oggi culturalmente ci troviamo. Così che mi sembra che non sia stato fatto abbastanza per risvegliare quell’amore per l’annuncio e quella spinta alla missione che il decennio chiedeva”: lo ha detto oggi a Firenze, nel discorso al termine dell’assemblea diocesana del clero, l’arcivescovo mons. Giuseppe Betori. Il riferimento è stato al decennio pastorale indetto dalla Cei e appena concluso su “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia”. Mons. Betori ha sottolineato, al riguardo, che tale tema “voleva stimolare la dimensione missionaria della nostra Chiesa, nella consapevolezza che il contesto culturale in cui siamo collocati sta progressivamente perdendo i riferimenti cristiani”. Per questo – ha poi aggiunto – “è diventato urgente riproporre l’annuncio del Vangelo a chi non l’ha mai conosciuto, a chi ne ha perso la memoria, a chi ne ha una comprensione troppo superficiale e soprattutto staccata dalle conseguenze vitali che esso comporta”. Parlando del decennio sull’educazione che sta per aprirsi, l’arcivescovo di Firenze ha quindi affermato: “Fin d’ora chiedo a tutti di disporsi a ricercare i modi più opportuni per promuovere nella Chiesa, nella famiglia e nella società percorsi educativi che aiutino le nuove generazioni a trovare saldi fondamenti per la loro identità e per la comune convivenza”. Secondo mons. Betori, “quanto la crisi educativa pesi sulla crisi più generale della società contemporanea è a tutti evidente. Le risorse che la Chiesa può offrire in tal campo sono altrettanto indiscutibili. C’è uno spazio per dare espressione alle virtualità pedagogiche del Vangelo e anche per offrire al mondo modelli credibili di crescita nella verità e nella solidarietà”. Circa l’”Anno Sacerdotale” da poco concluso, ha parlato di “aberrazioni dai terribili esiti”, richiamando gli eventi fiorentini di una parrocchia “in cui si verificarono sì degli abusi nella formazione delle coscienze, ma questi abusi – ha aggiunto – non annullarono la fondamentale libertà di assumere scelte personali autentiche, come mostra il fatto che non tutti coloro che entrarono nel seminario divennero poi preti”. Una novità annunciata da mons. Betori è la riduzione, in centro città, da 22 a 8 parrocchie.Sir