Fiesole
Diocesi di Fiesole, sabato a Rufina la giornata del malato
Domenica 2 giugno la messa del vescovo Stefano Manetti e un momento conviviale presso l'oratorio “Don Angelo Fabbri”
Sarà un bellissimo momento di fede la Giornata diocesana del Malato, domenica 2 giugno, presso Rufina, quale prezioso appuntamento di fede e di amore promosso dal Commissione per la Pastorale della Salute, in collaborazione con Unitalsi e le associazioni di volontariato sanitario, come Misericordia e Avo, che operano nel territorio.
«Curare il malato curando le relazioni», la linea-guida dell’incontro, promosso sulla scia della Giornata mondiale del Malato, notoriamente l’11 febbraio, l’appuntamento diocesano si assesta come un momento di entusiasmante condivisione, ma anche di riflessione e di preghiera, come spiegano i diaconi permanenti, Pasquale Folla e Patrizio Lapini, ai vertici della Commissione diocesana per la Pastorale della Salute, che promuove l’incontro: «Nel corso della Concelebrazione Eucaristica delle ore 10, presieduta dal nostro vescovo Stefano, presso la Chiesa dell’Oratorio “Don Angelo Fabbri” a Rufina, sarà possibile ricevere l’Unzione degli Infermi: invitiamo, quindi, tutti coloro che desiderano accedere a questo importante Sacramento di parlarne con il proprio parroco anche, ma non solo, per ricevere un’adeguata preparazione – sottolineano ancora descrivendolo – come un potente farmaco dell’anima che accompagna tutti noi nei difficili momenti che siamo chiamati a vivere, quando siamo provati dalle malattie che piegano il fisico e fiaccano l’animo».
I due diaconi invitano a ricevere l’Unzione «che ovviamente non sostituisce i farmaci che tutti noi siamo chiamati ad assumere per custodire il corpo, tempio dello Spirito Santo, ma rappresenta uno straordinario aiuto, una grande forza interiore che ci permette di proseguire il nostro cammino di vita, liberandoci dal peccato che ci toglie la libertà avvolgendoci nel male».
Al termine del rito è in programma un momento conviviale, alle 12.30, presso i saloni dell’oratorio «Don Angelo Fabbri».