Vita Chiesa

Dino Boffo (Tv2000): La gente ci chiede se il «per sempre» esiste ancora nella Chiesa

«A sconvolgere presto e in modo ineguagliabile» l’11 febbraio 2013 «è stato l’annuncio dato in diretta dal Papa che, parlando in latino ai suoi confratelli cardinali, in modo pacato e senza fronzoli annunciava alla Chiesa e al mondo la sua decisione di rinunciare al mandato petrino che aveva ricevuto quasi otto anni fa il 19 aprile 2005. Di questo fatto ormai si sa tutto quello che è stato possibile sapere, ossia della stanchezza di cui Benedetto XVI si sentiva come afflitto, del suo desiderio di lasciare il timone ad energie più giovani, della sua determinazione a concludere i propri giorni nel nascondimento e nella preghiera. Intrecciata a ciò, è emersa la sua grandezza spirituale, la sua finezza d’animo, la sua santità di vita».

Così Dino Boffo, direttore di rete di Tv2000, nell’ultima newsletter. «Se ci fosse dell’altro, se cioè motivazioni più circostanziate l’abbiano determinato non si è saputo nulla – prosegue Boffo -, ma molto semplicemente perché nulla c’era in realtà ancora da sapere. L’essenziale era detto. E bisogna dire che calza a pennello con la personalità di Joseph Ratzinger, la sua ritrosia agli onori, la sua allergia al potere, la sua aspirazione a concludere i propri giorni nello studio e nell’orazione».

Eppure, aggiunge, «la sua coerenza interiore e la maestosità spirituale dell’atto compiuto non alleviano in nulla l’eccezionalità che il gesto ha immediatamente svelato, l’irriducibile carattere di novum che esso ha acquisito senza che il trascorrere delle ore potesse minimamente ridimensionarlo».Anzi, ribadisce Boffo, «più le ore e i giorni passano, più si resta come incantati e attoniti dalla scelta fatta, inattesa oltre ogni misura: le migliaia e migliaia di telefonate ricevute finora dalla nostra emittente ci fanno persuasi di una scossa enorme impressa nel corpo ecclesiale e nella coscienza dei più».

Per il direttore di Tv2000, «solo il tempo probabilmente ci aiuterà a valutare l’accaduto». “Un Papa grande, grandissimo, servito dalla struttura così così. Questo ci resta dentro come un’impressione sgradevole e invincibile. I ripetuti inviti del Papa a smetterla, con la rincorsa al potere, alle rivalità, al carrierismo, ripensati oggi (e magari c’entrano davvero poco), danno un aspetto inquietante all’inatteso scenario. Osiamo augurarci che, nel caso, qualche esame di coscienza servisse – conclude Boffo -, venisse tempestivamente fatto, prima che a imporlo siano non tanto i padri del conclave in arrivo a Roma da tutto il mondo, ma il popolo semplice che non sembra per nulla assecondare la rapida emarginazione a cui i media stanno imprimendo alla materia. É la gente umile che non s’acquieta, la cui spiritualità è Eucarestia, Madonna e Papa: nell’amore sconfinato per Benedetto XVI, telefonandoci ci pone una domanda all’incirca riassumibile in questi termini, forse fin troppo elementari: ma il per sempre esiste ancora nella vita della Chiesa?».