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DINO BOFFO: QUELLO DI FELTRI È KILLERAGGIO GIORNALISTICO

«In merito alle accuse sollevate oggi da un quotidiano, si intende confermare piena fiducia al dott. Dino Boffo, direttore di Avvenire, giornale da lui guidato con indiscussa capacità professionale, equilibrio e prudenza». Lo afferma la Conferenza episcopale italiana per mezzo dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali dopo le presunte rivelazioni del quotidiano della famiglia Berlusconi che ha pubblicato oggi in prima pagina la notizia di “un incidente sessuale” di Boffo. “Il plateale e ripugnante attacco a Dino Boffo – sulla prima pagina de Il Giornale di oggi è una chiara intimidazione al direttore di Avvenire e a tutta la redazione del quotidiano. A cui Vittorio Feltri e il suo editore non perdonano l’indipendenza di giudizio e il richiamo ai valori cristiani espressi in questi mesi”. Lo afferma il Comitato di redazione del quotidiano Avvenire. “Un attacco personale al direttore di Avvenire – prosegue il Cdr – ma anche un attacco alla libertà di pensiero e di stampa : esprimendo piena e affettuosa solidarietà a Dino Boffo, la redazione tutta assicura che proseguirà come al solito nel proprio lavoro di informazione puntuale dei lettori esercitando sempre e comunque il diritto di critica oltre a quello di cronaca.Sulla vicenda pubblichiamo anche il testo integrale del comunicato di Dino Boffo, direttore di “Avvenire”.La lettura dei giornali di questa mattina mi ha riservato una sorpresa totale, non tanto rispetto al menù del giorno, quanto riguardo alla mia vita personale. Evidentemente «il Giornale» di Vittorio Feltri sa anche quello che io non so, e per avallarlo non si fa scrupoli di montare una vicenda inverosimile, capziosa, assurda. Diciamo le cose con il loro nome: è un killeraggio giornalistico allo stato puro, sul quale è inutile scomodare parole che abbiano a che fare anche solo lontanamente con la deontologia. Siamo, pesa dirlo, alla barbarie.Nel confezionare la sua polpettona avvelenata Feltri, tra l’altro, si è guardato bene dal far chiedere il punto di vista del diretto interessato: la risposta avrebbe probabilmente disturbato l’operazione che andava (malamente) allestendo a tavolino al fine di sporcare l’immagine del direttore di un altro giornale e disarcionarlo. Quasi che non possa darsi una vita personale e professionale coerente con i valori annunciati. Sia chiaro che non mi faccio intimidire, per me parlano la mia vita e il mio lavoro.Al direttore del Giornale ora l’onere di spiegare perché una vicenda di fastidi telefonici consumata nell’inverno del 2001, e della quale ero stato io la prima vittima, sia stata fatta diventare oggi il monstre che lui ha inqualificabilmente messo in campo. Nella tristezza della giornata, la consapevolezza che le gravi offese sferratemi da Vittorio Feltri faranno serena la mia vecchiaia. Solidarietà di Sir e FiscSir e Fisc (Federazione che riunisce oltre 190 settimanali diocesani) fanno proprie le dichiarazioni dell’Ufficio comunicazioni sociali della Cei e del Comitato di redazione (Cdr) di Avvenire ed esprimono piena solidarietà e immutata fiducia nel direttore del quotidiano d’ispirazione cattolica. Ciò anche alla luce di quanto egli ha oggi scritto denunciando con fermezza il “killeraggio giornalistico” de “Il Giornale”.