Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Dina Baschetti, una vita spesa per l’associazione.

Il 24 luglio 2008, andai a farle visita e mi sorrise. Le dissi: «Dina, quando il Signore la chiamerà, San Pietro le spalancherà la porta del paradiso». Con uno sforzo fisico fece atto per alzarsi dalla poltrona e il volto s’illuminò con un sorriso mai visto. Dopo due giorni, Dina è morta.Così ricordo gli ultimi momenti di Dina Baschetti, volenterosa e molto devota, che ha lavorato con tanto amore nella Gioventù Femminile di Ac. Dina Baschetti è nata il 28 novembre 1912. I suoi genitori, Paolo e Serafina, hanno saputo educare nell’amore di Dio e del prossimo i loro cinque figli: Luigi, Gian Paolo, Dina, Onorina, Gina. Dina che aiutava il babbo in ufficio era piena di interessi e talenti: scrittrice, poetessa e pianista, aveva anche una bella voce che le permetteva di cantare bene. Nei momenti liberi l’attendeva il ferrettino o l’uncinetto per fare meravigliosi centri. Il suo carattere era così forte che la portava a non arrendersi mai.La Gioventù Femminile di Ac ebbe in Dina Baschetti una colonna fondamentale. Quando monsignor Pompeo Ghezzi, vescovo dell’allora diocesi di Sansepolcro, volle fondare l’Azione cattolica, credette opportuno rivolgersi alla famiglia Baschetti, che era bene conosciuta, per avere un aiuto spirituale dalla figlia Dina. Lei, forte nella fede e nella volontà, si mise all’opera con modestia e umiltà. Fu la prima propagandista e seppe trarre a sé molte giovani ragazze che con lei furono le prime propagandiste: Fernanda Alvisi, Agnese Lanzi, Rosina Cornioli, Anna Acquisti, Milena Del Siena, Fosca Draghi. E ricordo come tutte, dirigenti e socie, lavoravano in perfetta armonia. Questo mi permette di testimoniare che dal frutto del loro impegno nacquero molte iniziative e anche in questo caso la figura di Dina Baschetti è di primo piano, sempre pronta al lavoro con capacità, sacrificio, entusiasmo. Ricordo che amava cantare: «Avanti, avanti, avanti per Gesù». E la sua vita è sempre stata così come dicevano le parole di quell’inno.Negli ultimi tempi Dina, benché fosse inferma, continuava il suo apostolato offrendo, con amore, tutto per Gesù. Nel concludere questi ricordi voglio farlo con un particolare che può spiegare molto della fede di Dina Baschetti: nelle mani teneva sempre la corona del Rosario. «Bussola» potente e sicura, la Madonna le dava coraggio.Irma Vandi