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Digital Transformation Manager per l’Industria 4.0: competenze e percorsi di formazione

L’onda della 4a rivoluzione industriale sta investendo il settore manifatturiero italiano: le attuali stime per le dimensioni del mercato dell’Industria 4.0 prevedono una crescita del valore del settore fino a 4,318 miliardi di euro nel 2024, con un incremento del 48,7% rispetto a quello rilevato nel 2020 (fonte: Market Size of Industry 4.0 in Italy – Statista).

Il nodo centrale sul quale si giocano il rilancio dell’industria italiana e la possibilità di cogliere le opportunità offerte dai nuovi paradigmi della produzione è quello delle competenze: individuare e/o formare figure in grado di guidare i delicati processi di transizione è oggi il vero collo di bottiglia che ostacola le realtà produttive di ogni dimensione.

Quali competenze deve possedere il Digital Transformation Manager, ovvero lo specialista incaricato di analizzare potenzialità, rischi e metodi per la conversione all’Industria 4.0 di stabilimenti produttivi e supply chain? E quali i percorsi per sviluppare le hard e soft skill necessarie?

Quali sono le competenze del Digital Transformation Manager per l’Industria 4.0?

La figura incaricata di indirizzare e supervisionare il processo di trasformazione digitale di un’impresa manifatturiera deve fondere conoscenze specialistiche delle diverse tecnologie di supporto del modello Industry 4.0 a competenze avanzate nell’applicazione dei modelli di business e organizzativi che più si confanno al nuovo scenario nazionale e internazionale.

Il tutto, senza prescindere da una perfetta padronanza teorica di caratteristiche, pilastri, vantaggi e sfide della 4a rivoluzione industriale, della gestione del processo di innovazione e dei fondamentali temi legati alla sostenibilità.

Industry 4.0: le tecnologie abilitanti fulcro dei progetti di innovazione

I percorsi destinati alla formazione di figure manageriali in grado di condurre i processi di innovazione digitale dedicano ampio spazio allo studio delle principali tecnologie che già oggi stanno rivoluzionando il settore manifatturiero.

Tra le competenze del Digital Transformation Manager rientrano infatti una conoscenza ad ampio spettro di logiche, ambiti di utilizzo, opportunità, rischi e casi pratici di applicazione di tecnologie quali:

  • Industrial Internet of Things (o IoT)

  • Big Data Analytics

  • Artificial Intelligence (AI), Machine Learning e Deep Learning

  • Blockchain

  • Advanced Robotics e Cognitive Automation

  • Augmented Reality (AR)

  • Stampa 3D

  • Digital Design Simulation e Integration

  • Cybersecurity

A queste si sommano poi altre “tecnologie esponenziali” ancora in fase di perfezionamento, quali Predictive e Prognostic Maintenance, Droni e Automated Guided Vehicle (AGV) e Interface of Things.

Industria 4.0: i modelli di business e di gestione innovativi

La sola conoscenza delle nuove tecnologie applicabili nel settore manifatturiero e dei loro vantaggi e limiti non è chiaramente sufficiente a fornire gli strumenti necessari per la guida del processo di transizione digitale.

Per questa ragione, i percorsi di specializzazione ideati per rispondere alle esigenze dei Manager dell’Industria 4.0 dedicano ampia parte dei programmi di studio a tematiche quali:

  • evoluzione dell’imprenditorialità e Competitive Intelligence

  • nuovi modelli di business Tech Driven

  • metodi e vantaggi del People Management

  • significato e punti di forza di Learning Organization e Leadership Esponenziale

  • potenzialità delle Exponential Organizations (ExO)

(Fonte: Master in Industry 4.0 – MELIUSform Business School).

Le agevolazioni fiscali per la formazione Industry 4.0

Le Legge di Bilancio 2022 non ha introdotto proroghe ulteriori degli incentivi per la formazione 4.0 (noti come “bonus formazione 4.0”) rispetto a quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2018; di conseguenza, al momento tutti gli incentivi previsti restano validi solamente fino al 31 dicembre 2022.

Le agevolazioni fiscali proposte dal bonus consistono in un credito d’imposta pari al:

  • 50% delle spese ammissibili (con un tetto massimo annuale di 300.000 euro) per le piccole imprese;

  • 40% delle spese ammissibili (con un tetto massimo annuale di 250.000 euro) per le medie imprese;

  • 30% delle spese ammissibili (con un tetto massimo annuale di 250.000 euro) per le grandi imprese.

Tale credito di imposta si applica a tutte le attività di formazione (tradizionali oppure online) destinate alla formazione del personale e all’acquisizione e/consolidamento di competenze inerenti a tecnologie 4.0 quali:

  • Digital Transformation dei processi aziendali

  • Internet of Things (IoT)

  • Big Data and Data Analytics

  • robotica avanzata

  • Virtual Reality (VR) e Augmented Reality (AR)

Le attività formative possono essere erogate internamente all’azienda oppure da terze parti, come:

  • università pubbliche o private

  • business school

  • enti accreditati presso la regione o la provincia di competenza

(Fonte: Credito d’Imposta Formazione 4.0 – Ministero dello Sviluppo Economico).