Cultura & Società
«Digital divide», l’impegno dei webmaster cattolici
Il fenomeno del digital divide richiede il lavoro di tutti per garantire l’autentico accesso alla Società dell’Informazione da parte dei Paesi del Sud del mondo: è uno dei passaggi fondamentali del documento conclusivo messo a punto al termine della terza assemblea dell’Associazione webmaster cattolici italiani (Weca) svoltasi in questi giorni a Roma. Nel panorama degli oltre 10.000 siti cattolici, la Weca è stata la prima iniziativa europea ad unire, in un’associazione, i webmaster cattolici.
Durante i lavori, guidati da monsignor Franco Mazza, vice direttore dell’ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della conferenza episcopale italiana (Cei), le decine di webmaster ed esperti del settore convenuti a Roma si sono scambiati idee, esperienze ed opinioni sulle modalità con cui trasformare il web’ in una rete di comunicazione, comunione e cooperazione, aiutando uomini, donne e bambini a diventare più consapevoli della dignità della persona umana, più responsabili e più aperti agli altri, soprattutto ai membri della società più bisognosi e più deboli, accogliendo le parole sui media pronunciate da Benedetto XVI nel Messaggio per la 40 Giornata delle Comunicazioni Sociali.
Una testimonianza di questo impegno è arrivata da don Ilario Rolle (di Davide.it) il quale presentando la relazione Weca per la solidarietà’ ha descritto la nascita e gli sviluppi di due progetti per l’accesso a internet e l’utilizzo delle nuove tecnologie realizzati a Kinshasa, in Repubblica democratica del Congo, e in Nigeria. Il tema della diffusione di internet e delle nuove tecnologie nel sud del mondo è stato al centro anche dell’intervento di Maria Rosa lo Gozzo, di Net-one, che, chiedendosi se il pianeta stia andando verso una società della conoscenza?, ha esaminato gli sviluppi seguiti al Vertice mondiale sulla società dell’informazione indetto dall’Onu e svoltosi in due fasi (a Ginevra il 10 – 12 dicembre 2003 e a Tunisi il 16 – 18 novembre 2005) coinvolgendo per ben due anni 19.000 partecipanti, provenienti da 174 paesi, fra governi, organismi internazionali, aziende del settore privato e società civile. Un appuntamento fondamentale in materia di digital divide e di strategie per colmarlo, passato quasi inosservato sugli organi di informazione.
Nel corso della terza assemblea dei Webmaster cattolici inoltre sono stati presentati in anteprima mondiale i risultati della ricerca “Uso e rappresentazione dei nuovi media”, Mediappro (www.mediappro.org ), commissionata dall’Unione Europea a 9 istituti di ricerca universitaria e non (fra i quali, l’Università Cattolica di Milano, l’Università Cattolica di Lovanio Belgio, Institute of Education Londra).
L’Associazione dei Webmaster Cattolici Italiani (WeCa) che, nel panorama degli oltre 10.000 siti cattolici, è stata la prima iniziativa europea ad unire, in un’associazione, i webmaster cattolici, a conclusione della III Assemblea dei Soci, riuniti a Roma nei giorni 5-6 giugno 2006,
CONFERMA
il suo impegno in favore della formazione, testimoniata dal primo corso elearning gratuito Creare un sito cattolico per il web, che, lanciato lo scorso aprile, e realizzato con l’intervento di docenti dell’Università Cattolica di Milano, ha raccolto più di 100 adesioni di webmaster in tutta Italia e che, fino a dicembre, saranno impegnati negli 8 moduli didattici del corso a distanza (fra i quali Chiesa e rete, Scrittura per il web, Diritto e Usabilità).
ESPRIME
alla luce del traguardo dei 10.000 siti web cattolici italiani, il suo sostegno alla vitalità del mondo cattolico in rete, in particolare verso le parrocchie, per sostenere il lavoro ordinario di pastorale ed aiutare le piccole e grandi comunità a varcare la soglia delle nuove tecnologie attraverso formazione, consulenza e convenzioni.
DICHIARA
inoltre il proprio impegno in favore dei minori. La scommessa, per i giovani, è, tuttavia, quella di aprire un confronto e una più piena comprensione delle molteplici risorse offerte dalle nuove tecnologie e in particolare della rete, come mezzo privilegiato di informazione e di apprendimento.
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