Chiesa Italiana
Difendiamo i nostri figli: stop gender nelle scuole. La manifestazione di piazza San Giovanni a Roma
La folla colorata e festosa che ha riempito piazza San Giovanni a Roma (nonostante alcuni momenti di pioggia battente) è stata la dimostrazione più eloquente che nel nostro Paese la famiglia, pur provata dalle sfide che la accerchiano e dai tentativi di indebolirla su ogni fronte, è solida, crede in se stessa, non ha firmato deleghe in bianco e non intende farsi scippare il diritto di educare i propri figli. “Difendiamo i nostri figli” lo slogan del raduno (e il nome del comitato organizzatore) che ha visto nella capitale il 20 giugno papà, mamme, figli e nonni (un milione di persone da tutta Italia, secondo gli organizzatori) per riaffermare il diritto di ogni padre e di ogni madre a educare i figli, dire stop all’avanzata del gender nelle scuole e in Parlamento, dire no all’equiparazione delle unioni civili e tra persone omosessuali al matrimonio (ddl Cirinnà). Genitori fino a pochi mesi fa inconsapevoli di quanto potrebbe accadere nelle scuole dei propri figli, ha spiegato il portavoce del Comitato, Massimo Gandolfini, ma oggi, dopo l’impegno di informazione e sensibilizzazione portato avanti in questi due anni in modo capillare sul territorio dai membri del comitato ( apartitico e aconfessionale), decisi a far valere i propri diritti. “Rigettiamo con forza il tentativo di infiltrare nelle scuole progetti educativi che mirano alla destrutturazione dell’identità sessuale dei bambini”, ha esordito Gandolfini liquidandoli come “teorie senza basi scientifiche”.