Toscana

Diego Ceretta, 26 anni, è il nuovo direttore principale dell’Orchestra della Toscana

Milanese, 26 anni, Diego Ceretta è tra i giovani direttori italiani più promettenti della sua generazione. Risale allo scorso anno il primo incontro con l’ORT, in occasione dei concerti nelle Ville Medicee: un colpo di fulmine che si è rinnovato anche pochi giorni fa nei cinque fantastici e applauditi concerti diretti a Firenze e in Toscana. Ceretta, la cui carriera è in forte ascesa, nel 2023 conquisterà il primato di essere tra i pochissimi a dirigere nello stesso anno in tre dei più importanti festival che hanno storicamente lanciato le carriere dei giovani direttori: il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, il Rossini Opera Festival di Pesaro e il Wexford Festival Opera (Irlanda), di cui dirigerà l’apertura con una nuova produzione della rara Zoraida di Granata di Donizetti.

Per l’ORT questa nomina rappresenta un nuovo importante passo verso una sua profonda trasformazione, la più importante dalla creazione ad oggi. Il ruolo di direttore principale era vacante dal giugno 2020 da quando cioè Daniele Rustioni concluse il suo mandato, dopo essere stato ben nove anni all’interno di questa fondazione. Rustioni sarebbe poi ritornato qualche mese dopo con il ruolo questa volta di direttore artistico. Da allora la nomina di un direttore principale era sempre rimasta in sospeso.

“Sono davvero felice che Diego Ceretta abbia accettato l’incarico di Direttore Principale dell’ORT – è il commento di Daniele Spini – Quando si riconosce un talento del genere non bisogna lasciarselo scappare! Daniele Rustioni e io abbiamo pensato a lui praticamente nello stesso istante: le sue prove nei mesi scorsi hanno confermato l’opinione che ci eravamo formata; i concerti degli ultimi giorni hanno chiarito definitivamente che era la persona giusta per dare ulteriore impulso al cambiamento in atto nella nostra orchestra, un rinnovamento che ha nelle sue intenzioni quella di creare una struttura più moderna, originale, e inserita nel contesto regionale con ancora maggiore determinazione”

È la prima novità della gestione Spini, altre ne arriveranno nei prossimi mesi, non solo sul piano artistico, ma anche su quello organizzativo, comunicativo e gestionale.

L’ORT del resto ha sempre cercato di essere un modello originale, e lo è stato per la qualità delle proposte, l’attenzione al rapporto con il pubblico, la cura del territorio regionale. Inoltre ha da sempre avuto l’obbiettivo di sviluppare il “talento giovane” (quando Andrea Tacchi la co-fondò nel 1980, aveva 27 anni), ed è immediato pensare in questo senso a Lü Jia, Daniel Harding fino allo stesso Daniele Rustioni.

Nella stesso tempo Daniele Spini ha deciso di nominare Daniele Rustioni a direttore emerito, giusto riconoscimento per il ruolo avuto negli anni nello sviluppo di questa istituzione.