Prato

«Diamo un pasto ai bambini di Fortaleza». L’appello per la Quaresima di Carità

Ogni anno,la Caritas diocesana propone un progetto da sostenere con quanto donato nel corso delle messe celebrate a Prato, lo scorso anno i proventi andarono per l’apertura di «Casa Agar», l’opera per donne senzatetto realizzata a Tobbiana. Nel 2015 si riuscì a finanziare la costruzione di un pozzo per dare acqua al paese di Stelingi in Tanzania.

Questa volta la generosità dei pratesi servirà ad aiutare i bambini che frequentano la scuola per l’infanzia «Ciranda Cirandinha», in portoghese «Giro, giro tondo», a Mucuna, un paese molto povero nell’immediata periferia di Fortaleza in Brasile. Il contatto con quella esperienza al servizio dei più piccoli è stato preso da Idalia Venco durante il suo recente viaggio in terra brasiliana, dove ha potuto conoscere questa significativa realtà di sostegno alle tante famiglie in difficoltà che soffrono la fame a causa della mancanza di lavoro e di un aiuto da parte dello Stato. Ogni giorno sono un centinaio i bimbi, dai due ai sei anni, seguiti dalla scuola che oltre all’istruzione fornisce loro cure igienico sanitarie e dà qualcosa da mangiare. Quello consumato a «Ciranda Cirandinha» per tanti bambini rappresenta l’unico pasto della giornata. «Per questo motivo tutti ci dobbiamo sentire chiamati a dare una mano», dicono Idalia Venco della Caritas, Luciano Grifasi dell’Ufficio missionario e don Carlo Geraci, responsabile dell’Ufficio catechistico. La novità dell’edizione 2017 della «Quaresima di Carità» sta anche nell’organizzazione dell’iniziativa, promossa congiuntamente dai tre uffici diocesani, nell’ottica della sinodalità e della sinergia all’interno della Chiesa pratese. E dunque la proposta lanciata alle parrocchie non è solo quella di aderire alla raccolta il prossimo 9 aprile, per «Le Palme», ma di arrivare a quel giorno attraverso un cammino di catechesi proposto ai ragazzi.

«Chiediamo ai catechisti di utilizzare nel periodo di Quaresima le schede preparate dall’Ufficio – spiega don Carlo – dove si trova una traccia di lavoro che parte dalle storie dei bambini di Mucuna e propone di sperimentare piccoli gesti di carità». Questo per i bimbi delle elementari, mentre per i ragazzi delle medie è stato preparato un percorso di riflessione e impegno nei confronti dei carcerati della Dogaia in collaborazione con il cappellano della casa circondariale don Enzo Pacini. Il materiale è scaricabile dal sito della diocesi. Infine l’Ufficio missionario e la Caritas si sono fatti promotori di una esperienza di missione a Mucuna nei mesi estivi per dare una mano nell’animazione dei bambini e nella ristrutturazione dei locali della scuola.

Si chiama «Ciranda Cirandinha» e dà un pasto a più di cento alunni

Tutto è iniziato nel 2000. Una giovane brasiliana si accorge che nel suo paese, Mucuna, nella periferia di Fortaleza, ci sono tre bambini, denutriti e coperti di piaghe. Senza esitazione li porta a casa, disinfetta loro le ferite e gli dà da mangiare. Ma i bimbi in zona che vivono queste sofferenze purtroppo sono molti e nessuno si occupa di loro, nemmeno le rispettive famiglie che vivono in stato di forte indigenza. Grazie ad alcuni contatti con la diocesi di Padova, nel 2003, la giovane dà vita ad una scuola: acquista un terreno e costruisce una piccola struttura con l’aiuto della onlus «Nuova Famiglia». Col passare del tempo tutto si amplia, cresce il numero dei piccoli alunni, oggi più di cento, e delle famiglie seguite, oltre trenta. Nella scuola, chiamata «Ciranda Cirandinha» («Giro giro tondo»), lavorano insegnanti qualificate, assistenti sociali e una cuoca per la mensa. Nascono progetti di sostegno alle neo mamme. Ma i bisogni sono tanti e per andare avanti si chiede aiuto anche alla generosità dei pratesi.