Vita Chiesa
Dialogo tra le fedi, la lezione dei ragazzi
Finalmente è arrivato il freddo! Chissà quanti fiorentini domenica mattina, guardando le nubi nere alla finestra e i turbini di foglie gialle alzati da un vento gelido, si saranno rintanati in casa godendosi il tepore del proprio salotto. Eppure a chi si è trovato a passare per piazza SS. Annunziata sarà sembrata un giorno di primavera, di quelli in cui ti chiedi quanti sono i bambini del quartiere che si trovano insieme a giocare in strada.
In effetti di ragazzi in piazza SS. Annunziata ce n’erano davvero tanti, almeno 1.200, ed erano lì proprio per giocare e stare insieme. Ma non erano tutti dello stesso quartiere, anzi non erano neanche tutti di Firenze: in un certo senso si può dire che venivano da tutto il mondo! Non perché avessero fatto migliaia di chilometri per arrivare tutti abitano in Toscana ma perché le loro tante culture e le loro religioni abbracciano oggi il mondo intero.
Si erano conosciuti due anni fa proprio nella stessa piazza e qui si sono dati appuntamento per rivedersi e percorrere insieme un altro tratto del cammino stupendo della condivisione. Sotto lo striscione «Insieme la vita è più bella» ragazzi e bambini musulmani, ebrei e cristiani di varie confessioni hanno dimostrato ancora una volta che la semplicità del divertirsi giocando, abbatte ogni pregiudizio e diversità e valorizza i tanti aspetti comuni alle culture e alle religioni.
In realtà l’appuntamento di domenica ha richiesto un’organizzazione e un lavoro molto intenso da parte dell’Azione Cattolica Toscana, promotrice dell’iniziativa insieme all’Opera per la gioventù «Giorgio La Pira» e ai rappresentanti di tutte le Istituzioni religiose, riuscendo a coinvolgere anche le autorità civili, come il Sindaco di Firenze che ha portato il suo salutato all’inizio del pranzo. Per i cattolici la giornata si era aperta con la Messa nella basilica dell’Annunziata. Il saluto dell’arcivescovo di Firenze, cardinale Ennio Antonelli «Dio è il Sole e le religioni sono i raggi» ha riassunto il senso dell’incontro: ogni raggio è diverso dall’altro e importante per illuminare una parte dell’umanità, ma mai dimenticarsi che la «sorgente» è sempre la stessa: Dio! Il programma della giornata ha previsto un sacco di attività, tra cui la visita per gruppi ai luoghi di culto delle comunità religiose, l’allestimento di una mostra con i lavori che tutti i ragazzi avevano realizzato sul tema della convivenza delle tre fedi monoteiste e la grande festa finale alla Fortezza da Basso con canti e balli proposti da ogni comunità. Ma anche momenti di «banale» vita quotidiana sono stati trasfigurati dalla forza dell’amicizia. Ne è un esempio il pranzo al sacco, che è stato l’occasione per i bambini e ragazzi di condividere il loro pasto: nel rispetto delle tradizioni di tutti la piazza è stata teatro di un festoso baratto di uova sode con i gusci colorati e decorati.
Non sono mancati episodi di esilarante tenerezza, come quando cinque bambini dell’Acr di prima elementare, vedendo il loro lavoro esposto proprio all’ingresso della mostra, hanno iniziato a saltare di gioia, orgogliosi del loro successo, o come quando un bimbo con due occhini azzurri, il cappellino rosso e una macchina fotografica si è messo a documentare minuziosamente le opere d’arte con fotografie d’artista a due centimetri di distanza!
A chi obietterà che mille e duecento bambini sono capaci di fare solo un gran baccano vorremmo trasmettere l’emozione di averli sentiti tacere al momento del saluto conclusivo per un minuto di raccoglimento e di preghiera all’unico Dio per ringraziarlo della giornata vissuta e pregarlo per un mondo più unito. Come ha detto il presidente della chiesa valdese di Firenze: «Voi bambini, che siete la nostra speranza, dovete insegnare di nuovo a noi adulti a stare insieme e a giocare!».