Conoscere la complessità del mondo islamico per avere nelle situazioni concrete capacità di risposta e dialogo. Con questa finalità una quarantina di persone stanno partecipando a Roma ad un seminario di studio sull’Islam in Italia ed in Europa promosso al suo esordio dall’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale italiana. Il seminario ha spiegano mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo è teso ad approfondire la conoscenza della complessità di questo fenomeno per poter nella concretezza delle situazioni trovare una capacità di risposta, di incontro e dialogo che aiutano ad intessere una convivenza pacifica senza lasciarsi guidare da paure e pregiudizi. All’incontro hanno preso la parola due sociologi che hanno presentato una panoramica delle caratteristiche e delle evoluzioni dell’Islam in Europa (Felice Dassetto, dell’Università di Louvain, Belgio) e in Italia (Stefano Allievi, Università di Padova). I giornali ha detto il vescovo Paglia presentano sempre più spesso una varietà di problematiche che vanno dalla raccolta di fondi per luoghi di culto islamico ai dibattiti che nascono attorno alla costruzione delle moschee. E’ importante ha aggiunto Paglia far capire che l’Islam è un mondo complesso e che quando un mondo complesso viene semplificato, ci si mette su un crinale pericoloso che valsa le prospettive. Per affrontare queste tematiche si richiedono invece competenza concreta e sapienza. Di fronte alle problematiche concrete suscitate dalla presenza dei musulmani nel nostro Paese, si tratta ha detto Paglia di adottare un doppio binario: evitare facilonerie che rischiano di inficiare un cammino di dialogo rigoroso ma anche evitare le chiusure che impediscono l’incontro. E ciò è possibile solo attraverso una formazione corretta e adeguata. Al seminario Cei doveva essere presente l’arcivescovo latino di Baghdad, mons. Jean Benjamin Sleiman che però non è potuto venire a Roma a causa delle tensioni che sta vivendo in questi giorni l’Iraq, tempi ha scritto in un telegramma a mons. Paglia così bui e incerti.Sir