I responsabili religiosi, in particolare musulmani e cristiani, hanno il dovere di promuovere una cultura di pace, ognuno all’interno della propria comunità, in particolare attraverso l’insegnamento e la predicazione. E’ uno dei punti salienti della Dichiarazione del Comitato Congiunto per il Dialogo Interreligioso, diffusa oggi dalla sala stampa vaticana. Nel documento, firmato dallo sceicco Ali Abd a-Baqi Shahata, capo della delegazione di al-Azhar, e dal card. Jean Louis Tauran, capo della delegazione cattolica, si auspica che una cultura di pace permei tutti gli aspetti della vita: anche i testi scolastici dovrebbero essere rivisti affinché non contengano materiale che possa offendere i sentimenti religiosi di altri credenti. Per il Comitato, i media svolgono un ruolo prioritario nella promozione di rapporti positivi e rispettosi tra fedeli di diverse religioni, e occorre prestare particolare attenzione alla difesa della dignità della persona umana e dei suoi diritti, soprattutto in riferimento alla libertà di coscienza e di religione. I giovani, infine, vanno protetti dal fanatismo e dalla violenza. Consapevoli delle sofferenze sopportate dalle popolazioni del Medio Oriente a causa di conflitti irrisolti, i partecipanti chiedono ai responsabili politici di fare uso, attraverso il dialogo, delle risorse del diritto internazionale.Sir