Vita Chiesa

Di fronte alla bellezza del cielo stellato

Quando al mattino, aprendo la finestra, lo sguardo abbraccia un cielo stellato incredibilmente bello, si rimane come rapiti ed estasiati e se pur visto tante volte ha sempre un fascino unico e irripetibile; così si fanno parole una preghiera che sale dal cuore: «I cieli narrano la gloria di Dio e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento» (Sal. 18).

Ben volentieri e quasi naturalmente entriamo in questo santuario che le stesse mani di Dio hanno formato e ci lasciamo coinvolgere da questa liturgia cosmica che esprime tutta la sontuosità del culto reso a Dio, mentre il buio della notte non fa più paura perché foriero di una speranza solida che niente concede al caso ma tutto ripone nell’amore di Dio che si fa provvidenza per ciascuna creatura.Di fronte a tanto splendore e grandezza «Che cosa è l’uomo, Signore, perché te ne ricordi?» (Sal. 8), «Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni sorta di benedizione spirituali nei cieli, in Cristo» (Ef 1,3).

È bene ricordare le inestimabili ricchezze donateci con la grazia del Battesimo non solo per ringraziare il Padre da cui proviene ogni dono, ma per realizzarle concretamente perché non vadano perdute; sono ancora attuali le parole di San Leone Magno: «Riconosci, o cristiano, la tua dignità, la tua grandezza». Ogni uomo è stato creato da Dio sotto l’impulso del suo Amore e per la sua gloria. Ogni uomo è una creatura magnifica che esprime qualche cosa dello splendore e dell’ordine della Trinità stessa. Apriamo su di noi gli occhi per avere, in certo modo l’esatta misura della statura dell’uomo, a quale fine di eternità siamo chiamati per non cadere o in una esaltazione delirante o in una riduzione avvilente dell’uomo «…siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza e la profondità, e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio» (Ef 3,18-19).

Il Signore ci ricorda che il più piccolo dei passerotti ha per Lui un grande valore e in quanto a noi ci vuole perfetti come il Padre celeste. Siamo esigenti e desiderosi di realizzare la nostra vocazione: essere santi. Diamo anche noi gloria a Dio, celebriamo la nostra liturgia con tutto l’essere: la liturgia del corpo, dell’intelligenza, del cuore. «Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire le vostre persone come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale» (Rm 12,1).Suor Maria Luciadelle contemplative domenicane di Pratovecchio