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DEVOLUTION: L.BOBBA (ACLI), CHIEDE STOP A ITER PARLAMENTARE

La richiesta arriva oggi dalle Acli, l’associazione cristiane lavoratori italiani, che per bocca del suo presidente, Luigi Bobba, chiede di “riscrivere le regole della Repubblica, non a colpi di maggioranza ma all’insegna di un federalismo cooperativo e solidale”.

“Non so se l’approvazione del disegno di legge Bossi sulla devolution sarà ricordata come una giornata storica – afferma Bobba – certamente non è stata una bella giornata. Quando si vogliono cambiare le regole sul Paese a colpi di maggioranza, non c’è mai da aspettarsi nulla di buono. Così era stato con la riforma del titolo V della Costituzione da parte dell’Ulivo al termine della scorsa legislatura, così è anche per questa devolution pasticciata approvata ora dal Senato”. Secondo il presidente delle Acli, infatti, “questa riforma, andando a sovrapporsi a quella già in vigore, non farà che aggravare la confusione, alimentare l’incertezza o provocare altri conflitti tra i poteri dello Stato. Infatti, con l’introduzione della riforma voluta dall’Ulivo, i conflitti tra Regioni e Stato sono cresciuti del 50%, e stanno ormai paralizzando il lavoro della Corte Costituzionale”. A questo riguardo, prosegue, “occorre prendere una pausa di riflessione: si fermi il percorso parlamentare della devolution e si congeli l’applicazione del titolo V. E tutti insieme, maggioranza e opposizione, si dia vita ad un percorso costituzionale che corregga le norme incerte e affrettate contenute nella riforma dell’Ulivo e le integri con alcuni dei contenuti della devoluzione”. L’auspicio, conclude Bobba, è che sia dia vita ad una Convenzione per le riforme, composta da rappresentanti parlamentari, del Governo, delle Regioni ma anche delle forze sociali”. Sir