Una piccola delegazione, diciotto persone, tra di loro il vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, padre Rodolfo Cetoloni, i sindaci di Montevarchi e Pratovecchio, Giorgio Valentini ed Angiolo Rossi, quattro sacerdoti della diocesi di Fiesole, tra cui il direttore dell’Ufficio della Cei per la pastorale sociale e il lavoro, don Paolo Tarchi, alcuni laici e qualche giornalista, tra i quali anche il nostro Andrea Fagiloli.Così, ancora una volta, la Toscana ha voluto rilanciare il ponte con la Terra Santa attraverso una visita di quattro giorni (dal 27 al 30 maggio), che mirava soprattutto a portare sostegno materiale e spirituale ai cristiani di quella terra, ma anche a fare il punto sui progetti (danni compresi) in corso a Betlemme ad opera dei comuni gemellati e delle diocesi toscane.L’arrivo in Israele ha coinciso con il ritorno dei carri armati israeliani a Betlemme, dopo gli ultimi attentati a civili. Così la delegazione è stata costretta ad una sosta forzata a Gerusalemme, anche se poi è riuscita ad incontrare Arafat e, mercoledì scorso, a compiere una visita lampo a Betlemme per incontrare la comunità francescana della Basilica della Natività.Betlemme, i toscani forzano l’assedioNatività, parla il frate eroe