«Finalmente anche nel Governo c’è chi comincia a ragionare e soprattutto a confrontarsi con una realtà che per tante famiglie italiane rappresenta un problema quotidiano. La proposta di Giovanardi di regolarizzare badanti e colf va nella direzione che la Regione Toscana sta sostenendo da tempo, ed è quindi da apprezzare, a patto che alle parole seguano i fatti e non scomposte e illogiche prese di posizione come quelle di Calderoli, che evidentemente continua a strumentalizzare per fini elettorali una questione che rappresenta un problema reale per le famiglie italiane».L’asssessore regionale alle politiche sociali, Gianni Salvadori, interviene sulla questione della regolarizzazione di badanti e colf, sollevata dal sottosegretario con delega alla famiglia, Carlo Giovanardi, in seguit o all’approvazione del cosiddetto pacchetto-sicurezza. Secondo l’assessore Salvadori è arrivato il momento di dare ai prefetti il potere di regolarizzare gli extracomunitari che hanno già un lavoro.«I prefetti potranno verificare caso per caso le situazioni reali aggiunge l’assessore e soprattutto venire incontro alle circa 20.000 famiglie toscane che ogni giorno hanno bisogno di essere aiutate da un cittadino o una cittadina extracomunitari. Nella nostra regione sono stati 47.000 gli stranieri che hanno presentato domanda di regolarizzazione, ma soltanto a 13.000 di loro è stato concesso il permesso. Significa che ben 34.000 persone che stavano regolarmente lavorando con assicurazione e contributi versati sono forzatamente tenute nell’illegalità».Di questi si stima che circa 20.000 siano badanti e colf e 14.000 occupati in vari settori, dall’edilizia, all’agricoltura, all’industria.«Occorre dunqu e regolarizzarli conclude l’assessore Salvadori – a partire da coloro che svolgono un’insostituibile funzione di sostegno alle famiglie toscane e ai non autosufficienti. Infatti è impensabile non solo non tener conto di questo, ma anche mettere a rischio di condanna fino a 3 anni chi ospita una badante per consentire ad un non autosufficiente di rimanere in famiglia». (cs-Tiziano Carradori)