Prosegue in Italia il processo di invecchiamento della popolazione italiana: lo ha reso noto oggi l’Istituto nazionale di statistica (Istat), diffondendo i dati pubblicati nell’Annuario statistico italiano 2008. Un italiano su 5 ha più di 65 anni e i grandi vecchi (dagli 80 anni in su) aumentano e costituiscono il 5,3% della popolazione. L’Italia, con un indice di vecchia di 139,9%, è la nazione europea maggiormente investita dal processo di invecchiamento della popolazione. Sono 59.619.290 i residenti in Italia alla fine del 2007. Questa crescita, di circa 488.000 unità rispetto allo scorso anno, è dovuta al saldo attivo del movimento migratorio (494.871 unità), che ha neutralizzato l’effetto negativo del saldo naturale (-6.868 unità), su cui ha influito l’aumento della mortalità nel Mezzogiorno. Gli stranieri residenti al 1° gennaio 2008 sono 3.432.651, con un incremento di 493.729 unità. Sale di poco la fecondità delle donne italiane nel 2007: è 1,37% (era 1.35% nel 2006), il livello più alto degli ultimi anni. Per quanto riguarda i matrimoni, nel 2007 si registra una lieve ripresa rispetto al precedente trend in diminuzione: dai 245.992 matrimoni del 2006 si passa ai 250.041 nel 2007. Quella del matrimonio religioso rimane la scelta più diffusa (65,9%), per quanto in flessione (nel 2000 erano 75,3 su cento). Secondo i dati Istat sulle forze di lavoro, nel 2007 gli occupati sono 23.222.000, segnando un incremento di 234 mila unità rispetto all’anno precedente (progresso dell’1.0%). Dalla rilevazione sulle forze di lavoro risulta che il numero di chi cerca occupazione è sceso a 1.506.00 (167 mila in meno rispetto al 2006). Gli stranieri contribuiscono all’aumento dell’occupazione complessiva: infatti circa i due terzi dell’aumento riguarda i cittadini stranieri. Nell’anno scolastico 2006/2007 gli studenti delle scuole sono 8.938.005; il 18,5% frequenta la scuola dell’infanzia, il 31,5% la scuola primaria, il 19,4 la secondaria di primo grado e il 30,6% la scuola secondaria di secondo grado. L’aumento della scolarizzazione ha prodotto un innalzamento costante del livello di istruzione della popolazione in Italia. Le persone con qualifica o diploma di scuola secondaria superiore sono il 32,4%, quelle con titolo universitario il 10,2%. Per quanto riguarda l’inserimento professionale, tra i laureati di corsi lunghi, le migliori opportunità sono quelle per i gruppi ingegneria (81,3% lavoro continuativo dopo la laurea), chimico-farmaceutico (73,7), economico-statistico (65,7); tra i laureati dei corsi triennali, lavorano in modo continuativo quelli dei gruppi linguistico (56,8%), medico (55,7%), insegnamento (55,6%) e ingegneria.Sir