Vescovi Toscani

Dare un’anima alla globalizzazione

Pubblichiamo il saluto dei Vescovi toscani ai partecipanti all’assemblea «Sentinelle del mattino 2002».

A voi, rappresentanti del vasto e articolato associazionismo cattolico italiano, convenuti a Firenze e anzitutto a voi, più giovani che Giovanni Paolo II ha chiamato «sentinelle del mattino», un saluto molto cordiale, nel Signore Gesù, da parte dei Vescovi della Toscana.

Vi ringraziamo dell’impegno profuso per sensibilizzare e scuotere le coscienze e per contribuire a indirizzare e guidare il processo della globalizzazione verso mete di sviluppo integrale e di effettiva giustizia e solidarietà, a favore delle immense moltitudini dei poveri e degli oppressi che vivono in particolare nel Sud della terra.Questo compito di testimonianza, di cultura e di presenza non è facile ma è necessario. Siate lieti di svolgerlo; siate consapevoli che così contribuite a dare un’anima e una direzione morale alla globalizzazione.

È un fatto positivo questo incontro. È positivo, intanto, perché vi aiuta e ci aiuta a ricordare alcune verità di fondo. La fede in Gesù Cristo, accolta e vissuta sul serio, salva le persone facendole partecipi della vita divina-trinitaria ed è, per questo, lievito sempre vivo che rende più umana la convivenza umana. Al tempo stesso «la fede opera attraverso la carità» sulla quale in definitiva saremo tutti giudicati da Dio. La carità, d’altra parte, si concretizza non solo nella fraternità cristiana e nei molteplici e necessari servizi del buon samaritano, ma anche nelle attività sociali a livello locale e internazionale e nell’impegno per una cultura e una politica propriamente tali e veramente di ispirazione cristiana. E la speranza ultraterrena, infine, non mortifica ma ispira la nostra responsabilità per una «città dell’uomo» ispirata alla «città di Dio». Di fronte alle tante ingiustizie che sono drammaticamente davanti a noi i cristiani non possono dormire o lamentarsi soltanto.

Il valore del vostro incontro deriva anche da un altro motivo. È di grande importanza che le diverse aggregazioni cattoliche si ritrovino insieme per tener desta la comune responsabilità nei riguardi della giustizia e della solidarietà internazionale. Questo «convenire» dei cattolici è un valore in sé. Nulla di strano avere sensibilità e opinioni diverse; ma è scandaloso non ricercare insieme la fedeltà non a uno o a due ma a tutti i principi, organicamente legati gli uni agli altri, e trascurare lo sforzo comune per trovare le soluzioni più adeguate ai gravi problemi etico-sociali del momento.

Un’ultima considerazione. La passione, la saggezza e la perseveranza del vostro impegno per le opere sociali della carità e per l’opera politica della giustizia e della pace saranno tanto più effettive e senza ombre, quanto più fervorosa sarà la vostra personale unione col Signore Gesù e più convinto il senso dell’appartenenza e della fedeltà alla Chiesa.

Sono le persone evangelicamente libere e povere, affamate e assetate della giustizia di Dio, le più adatte a sottrarsi alle menzogne, alle paure e alla forza degli interessi egoistici e ingiusti e a operare, nonostante ogni loro limite, con un impegno che non viene meno, per un’umanità più libera, più solidale e più in pace.