Toscana
Dall’Italia appoggio logistico agli Usa
Interrotto numerose volte dalle proteste dell’opposizione il presidente del Consiglio non ha risparmiato accuse ad una opposizione che «non ha il senso dello stato, della lealtà e della democrazia» e che sta usando la crisi irachena in modo «demagogico», nascondendosi «in maniera strumentale» dietro gli «aspetti giuridici» che, ad avviso di Berlusconi e del Governo, «non sussistono».
Due aspetti il premier ha sottolineato per l’immediato futuro, dopo aver specificato che ormai «obiettivamente le possibilità di una guerra sono molto alte»: la necessità, giovedì a Bruxelles, di ritrovare l’unità dell’Europa e l’assoluta indispensabilità di far «restare pienamente in vigore la grande Alleanza mondiale contro il terrorismo» che deve sopravvivere «al di là di ogni contrasto sull’Iraq».
Il premier ha ripetuto che l’Italia ha deciso di concedere l’uso delle basi non solo per «ragioni politiche», ma anche «sostenuta da argomenti di ordine giuridico». Per questo ha chiesto all’opposizione di non nascondersi «strumentalmente» dietro questi aspetti giuridici e ha spiegato, in un lungo passaggio del suo intervento, le ragioni per le quali la stessa risoluzione 1441 contenga in sé gia tutte le motivazioni giuridiche per rendere legittimo il disarmo forzoso di Saddam Hussein. Infatti, ha precisato, la nuova risoluzione che avevano elaborato Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna aveva come obiettivo solo quello di fornire «un termine ultimativo» al regime di Baghdad. Una spiegazione questa accolta da rumorose proteste dei membri dell’Ulivo.
Il presidente del Consiglio ha motivato la scelta dell’Italia di non «tradire» il legame transatlantico: «sarebbe una farsa tragica – ha detto – se l’Italia adottasse scelte contrarie all’interesse internazionale, a quello dell’Europa e contro quei valori intangibili che ci uniscono agli alleati al di là della Manica e dell’Oceano; sarebbe inutile – ha aggiunto – sottolineare la gravità di un atto di diniego» verso gli Stati Uniti. Infine Berlusconi ha lanciato segnali anche al di là del Tevere ripetendo che il Governo si sta muovendo con «prudenza», «con spirito di sincera attenzione verso l’opinione pubblica e sensibile al richiamo spirituale del Santo Padre».
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