Vita Chiesa

Dall’incontro ecumenico una spinta ad andare avanti

“In questi giorni il nostro comune impegno è stato quello di mostrare una Chiesa sempre più unita in Gesù Cristo. Lei stesso, Santo Padre, dopo la sua elezione come successore di Pietro, ha fatto passi significativi su questa via verso l’unità”. Il card. Karl Lehmann, presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha rivolto il saluto iniziale durante l’incontro del Papa di venerdì sera, nell’arcivescovado di Colonia, con i rappresentanti delle diverse Confessioni cristiane della Germania (una trentina di comunità, con oltre 27 milioni di fedeli).

Lehmann ha ricordato la figura di frère Roger, recentemente scomparso, “grande maestro dello spirito ecumenico”. Il cardinale ha quindi sottolineato che, nonostante le differenze, esistono soprattutto molti “punti di incontro” tra le varie Confessioni, delle quali ha ringraziato per la presenza i singoli esponenti. “Spero che il nostro comune lavoro – ha aggiunto Lehmann – possa far crescere l’ecumenismo e l’unità dei cristiani nel mondo”. Dopo l’introduzione, è seguito il saluto del vescovo luterano Wolfgang Huber di Berlino e, a seguire, il discorso di Benedetto XVI.

Speranza, incoraggiamento, commozione. Sono queste le parole con le quali i rappresentanti delle Chiese cristiane hanno definito oggi l’incontro con Benedetto XVI. Erano presenti 28 esponenti delle Chiese evangeliche, ortodosse, Chiese libere, Chiese orientali antiche e membri della Commissione ecumenica tedesca.

“La visita del Papa alla Sinagoga questa mattina e l’incontro ecumenico di questo pomeriggio – ha detto il card. Karl Lehmann ai giornalisti – dicono al mondo che la Chiesa non guarda solo a se stessa ma anche attorno a lei e mostrano che non possiamo vivere da soli”. “Dopo questo incontro – ha detto il vescovo Wolfgang Huber, presidente delle Chiese evangeliche tedesche – mi sento incoraggiato e fiducioso ad andare avanti e continuare il dialogo ecumenico”.

Huber ha indicato che per il futuro occorrerà valutare attentamente “i punti che ci accomunano e quelli invece che ci dividono”. Ha poi aggiunto: “È importante per noi sapere che Benedetto XVI ha fatto dell’unità dei cristiani una priorità del suo pontificato. Abbiamo anche apprezzato quanto ha detto oggi sull’unità nella molteplicità ed ha aggiunto a braccio che lui non si sente legato ad un ecumenismo di ritorno. Queste affermazioni ci fanno intravedere passi futuri che saranno compiuti in un giorno a noi ancora sconosciuto”.

“Sono commosso – ha detto il metropolita ortodosso Augoustinos Labardakis – perché il Santo Padre è stato in passato il mio professore. Senza ecumenismo, senza il lavoro con le altre Chiese non ci sarebbero gli ortodossi in Germania”.