Toscana
Dalle ceneri dell’obiezione nasce il nuovo servizio civile
Ottomila nel 2002, ventimila nel 2003, trentottomila nel 2004. La crescita dei volontari in servizio civile per ora quasi tutte ragazze è costante. Ma per raggiungere l’obiettivo di 50-60 mila, pari agli obiettori che finora erano in servizio presso gli enti del terzo settore, bisogna che il governo tiri fuori i soldi.
Per quest’anno la finanziaria aveva stanziato solo 120 mila e e si è dovuto attingere ai risparmi accumulati (150 mila e) ma dal 2005 i problemi potrebbero essere seri. Dopo la giornata di mobilitazione nazionale dell’8 luglio scorso e l’appello di Carlo Azeglio Ciampi, sette giorni dopo, anche il Consiglio regionale toscano, con una mozione approvata all’unanimità il 28 luglio, chiede a governo e parlamento un adeguato intervento finanziario per evitare che il passaggio dalla fase sperimentale al nuovo sistema si traduca in un ridimensionamento del settore.
La Toscana chiede anche che venga modificato il decreto legislativo 77/2002 che ha introdotto dal 1° gennaio 2005 alcuni «paletti» (divieto di cumulo con altri redditi; monte orario rigido) che potrebbero disincentivare i giovani. Anche se alla fine l’obiettivo di 50-60 mila volontari in servizio verrà raggiunto, le cose cambieranno e molto per gli enti convenzionati.
In parte sono già cambiate, come ci conferma Alide Passeri, responsabile di questo settore per la Confederazione nazionale delle Misericordie. Obiezione e servizio civile volontario non sono nemmeno parenti, ci spiega. Non solo perché adesso si selezionano i giovani in base a progetti specifici, ma anche perché un volontario può interrompere il servizio dall’oggi al domani se non è contento. E capita anche che dei progetti rimangano senza richieste di assegnazione. L’importante prosegue Alide Passeri è che vengano proposti progetti interessanti.