Toscana
Dalla Toscana all’Albania, agricoltura da donna a donna
L’idea è nata in occasione della «Giornata mondiale della donna rurale», che quest’anno si ispirava al tema della «povertà affare di tutti». Immediatamente il pensiero è andato all’Albania, Paese tanto vicino eppure così lontano. E in particolare alle donne che vivono nelle campagne, ovvero nelle zone dove la povertà e l’emarginazione sono ingigantite.
Albarurale è un progetto di formazione che punta a costruire un’impresa femminile, capace di coltivare, trasformare, commercializzare e promuovere i prodotti locali. Punto di partenza del progetto sono le erbe aromatiche e officinali, risorsa naturale dei territori montani dell’Albania e da sempre patrimonio della manodopera femminile, «che può e deve a giudizio della presidente di Coldiretti Toscana Alessandra Lucci diventare punto di partenza per un progetto di sviluppo integrato del territorio rurale».
Un riscatto indispensabile, soprattutto per chi vive in condizioni di schiavitù, come spiega don Carlo Zaccaro dell’Opera Madonnina del Grappa, a proposito della tantissime ragazze costrette a prostituirsi, «sfruttate, violentate e maltrattate». Ma la donna albanese, in ogni caso, anche quella che vive in famiglia «fa di tutto ed è schiava di un marito spesse volte evanescente. Dare alle donne autonomia può contribuire a renderle consapevoli del proprio ruolo. ma solo quando avranno in mano lavori sicuri potranno iniziare a riscattarsi».
Il progetto si svolgerà nell’arco di tre anni e coinvolgerà almeno 100 famiglie albanesi le quali a loro volta insegneranno ad altri connazionali l’«arte dell’impresa».