Italia

Dalla pizzeria all’università, un progetto per il Burkina

di Simone PitossiUna pizzeria-spaghetteria e una facoltà universitaria per agronomi. La trivellazione di pozzi d’acqua, campi per la coltivazione, impianti di stoccaggio e celle frigorifere per fagiolini. Ma anche aglio e cipolle che verranno commercializzati in Italia con il logo «Terra Equa». Sono queste solo alcune delle iniziative che fanno parte di un progetto di cooperazione internazionale promosso dal Movimento Shalom, cui collaborano vari soggetti istituzionali e non, e che costituiscono altrettante tappe del viaggio umanitario che si sta svolgendo in Burkina Faso e terminerà il 17 gennaio prossimo.

L’iniziativa si svolge in occasione del 20º anniversario dell’impegno in Burkina Faso del Movimento Shalom, fondato da don Andrea Cristiani. Fanno parte della delegazione anche due vescovi toscani: mons. Fausto Tardelli e mons. Giovanni Santucci, rispettivamente di San Miniato e di Massa Marittima. Per la Regione c’è l’assessore alla cooperazione internazionale, perdono e riconciliazione fra i popoli, Massimo Toschi.

Della delegazione che si reca in Burkina Faso fanno parte i rappresentanti dei numerosi enti, istituzioni e aziende che compartecipano alle varie iniziative e alcuni dei testimonial del progetto «il Cuore si scioglie», la campagna di adozioni a distanza che è giunta a quota 7 mila. La spaghetteria-pizzeria – chiamata «Laafi Roogo» che in lingua morè significa «La casa della pace» – è stata inaugurata il 9 gennaio nella capitale Ouagadogou.

Il progetto – che servirà a dare lavoro ad una cooperativa di «burkinabè» gestita dal movimento Shalom – è nato dopo il successo riscosso da una pizzeria già allestita a completamento di un ostello-orfanotrofio, che è stata in grado di fornire pasti per un equivalente di 10 mila euro annui, nella località di Loumbila.

Nella stessa località la delegazione potrà inoltre visitare l’impianto di coltivazione della «spirulina», un’alga impiegata nell’alimentazione dei bambini sottonutriti che ha un’alta componente di proteine e contribuisce a rafforzare il sistema immunitario. Fra le numerose tappe del programma del viaggio umanitario in Burkina Faso vi è anche la visita ai campi di fagiolini, così come a quelli di aglio e cipolle che fanno parte del progetto «Terra Equa», sviluppato in partnership con la Regione Toscana e Unicoop. Il progetto comprende anche l’allestimento di magazzini di stoccaggio con celle frigorifero e l’invio dei fagiolini all’aeroporto di Pisa, tramite voli diretti Alitalia. Sono previsti 13 voli per un quantitativo complessivo di 500 tonnellate, e il primo arrivo a Pisa è in programma per il 15 gennaio.

Fra le iniziative in programma vi è anche la posa della prima pietra di un centro di formazione per operatori turistici e per agronomi, cui si aggiungerà una facoltà universitaria di eccellenza, sempre per agronomi, per la quale è stata avviata la collaborazione con il Sant’Anna di Pisa. Sono inoltre in programma inaugurazioni di trivelle per l’acqua, di scuole, dispensari, reparti di maternità.

«Complessivamente – ha sottolineato prima della partenza il fondatore del Movimento Shalom, don Andrea Cristiani – si tratta di progetti ai quali collaborano vari soggetti, istituzionali e non, che hanno l’obiettivo di creare in Burkina Faso le condizioni per valorizzare l’attività degli abitanti, migliorandone la professionalità e l’efficienza».

«Progetti – ha aggiunto il responsabile comunicazione Unicoop Claudio Vanni – che hanno una valenza specifica nella sanità, nell’istruzione, nella formazione, nella coltivazione dei prodotti della terra e nella commercializzazione secondo standard europei, come nel caso dei fagiolini, e che si accompagnano con la creazione di canali di distribuzione che garantiscano una retribuzione equa ai produttori».

Analogamente il progetto che punta alla formazione di operatori turistici è connotato da una valenza di sostenibilità con l’obiettivo di creare le condizioni per organizzare un flusso di turismo responsabile in un paese ricco di bellezze naturali da scoprire come il Burkina Faso.

L’assessore regionale Massimo Toschi ha concluso la conferenza stampa prima della partenza annunciando che durante la missione è previsto l’incontro, per la prima volta, con il Capo dello Stato del Burkina Faso e con i Ministri degli Esteri e dell’Agricoltura. «Il modello di cooperazione avviato tra la Toscana e il Burkina, che vede la collaborazione e il contributo di soggetti diversi, – ha detto Toschi – servirà come esempio per avviare progetti di cooperazione con altri 4 paesi dell’Africa Subsahariana, con l’intervento del Governo Italiano e della Ue e con il coordinamento dell’Unido, quale agenzia specializzata dell’Onu per la promozione economica».

C’è anche un gruppo di volontari della diocesi fiesolanaDall’8 al 31 gennaio è presente in Burkina Faso anche un gruppo di volontari della diocesi di Fiesole. Sono guidati da don Luca Albizzi, presidente dell’ufficio missionario diocesano, e fanno parte di un progetto di aiuto e cooperazione avviato molti anni fa dal sacerdote fiesolano don Carlo Donati. Il gruppo porterà aiuti finanziari, alimentari, di vestiario e visiterà i luoghi dove sono in atto progetti di cooperazione. Canzoni in dvd e un libro di vignetteL’iniziativa «Il cuore si scioglie» ha anche tre «testimonial» d’eccezione: il vignettista satirico Sergio Staino, la cantante Irene Grandi e la «iena» Andrea Agresti. «Ho pensato – ha detto la cantante fiorentina prima di partire per il Burkina – che se ho una voce potente posso usarla non solo per il mondo della canzone, ma anche per fare qualcosa per il mondo reale. Credo che anche un piccolo impegno di ciascuno di noi possa contribuire a cambiare le cose». Irene Grandi terrà un concerto ad Ouagadogou durante la missione in Burkina Faso e realizzerà un Dvd.

«Sarà un Dvd che testimonierà il viaggio – ha detto la cantante – dove le canzoni saranno una specie di colonna sonora, racconterò le esperienze che si fanno laggiù con i soldi delle donazioni: l’orfanotrofio, la pizzeria, i campi di fagiolini, le pompe per l’acqua, in modo che la gente possa rendersi conto di quello che è possibile fare per cambiare il mondo, anche con un piccolo impegno». Staino ha detto di essere emozionato per il viaggio e ha annunciato che lo racconterà come suo costume con un volume di vignette. «In un’epoca nella quale i valori sono quantomeno appannati – spiega – vado a vedere l’operato di qualcuno che invece questi valori li sottolinea. E ciò che mi interessa particolarmente è l’aspetto della produzione, come i campi di fagiolini, la pizzeria, ossia un modello non assistenziale ma che punta ad affrontare in modo nuovo le sfide della globalizzazione».