Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Dalla Compagnia alla Misericordia «Storie» di solidarietà a Camucia.

C’era una volta la Congregazione della «Buona morte», sorta al Calcinaio sotto il patrocinio della Madonna delle Grazie, riconosciuta dall’autorità ecclesiastica fin dal 28 gennaio 1799, provvista di un regolamento in 24 articoli che illustrano i fini spirituali per raggiungere la salvezza della propria anima e i doveri dei congregati per aiutare in solidarietà gli altri «fratelli». C’è oggi la Confraternita di Misericordia «Santa Maria delle Grazie» di Camucia-Calcinaio, che ha iniziato la sua attività l’8 marzo 1963 e ha raccolto l’eredità morale e spirituale della precedente benefica istituzione, tessendo un «filo di continuità» che testimonia un impegno di solidarietà e di carità cristiana da sempre presente nel cuore della nostra comunità.L’impegno di ricostruire questa lunga e significativa storia di generosità se l’era assunto Costantino Lazzeri, maestro elementare che dal 1950 ha insegnato in varie scuole del comune di Cortona, dalla montagna a varie frazioni della campagna. Il suo lavoro di ricerca ci fa conoscere una pagina di storia che rimarrebbe ignorata dai più e mette in luce momenti di entusiasmo e qualche fase di declino che, come succede in tutte le cose umane, hanno accompagnato il cammino della nostra istituzione.Il volumetto dattiloscritto, di cui più volte era stata progettata poi rinviata la pubblicazione, vede finalmente la luce, edito nel settembre 2008, per iniziativa del Magistrato della Misericordia, in una bella veste tipografica e arricchito di preziose foto che raccontano la storia della Confraternita, dall’editore Calosci con un titolo che riassume decenni di storia, di tentativi e di delusioni, di successi e di difficoltà: Dalla Compagnia della Buona Morte alla Confraternita di Misericordia Santa Maria delle Grazie Camucia-Calcinaio: un “filo di continuità” nelle due nostre istituzioni.Costantino Lazzeri ci ha lasciato nel 1995 e non potuto vedere allora coronato il suo desiderio; ma ne sentivamo forte la presenza e vedevamo il suo volto aprirsi al sorriso quando, sabato 15 novembre, nella sede della Misericordia a Camucia, alla presenza di un numeroso gruppo di confratelli e di consorelle, di volontari del pronto intervento, del Magistrato al completo e di rappresentanti della Confraternita nazionale delle Misericordie, è stato presentato il suo lavoro, illustrato da Sergio Angori, che ne ha curato anche il completamento, riassumendo il cammino e le recenti realizzazioni del sodalizio dal 1987 ad oggi. Una cavalcata storica di oltre due secoli che ha entusiasmato i presenti soprattutto con la rievocazione di fatti, persone e immagini degli ultimi decenni ed ha fatto quanto mai apprezzare le finalità e il significato cristiano e umanitario del volontariato proteso a realizzare nei fatti quella «civiltà dell’amore» che può conferire un volto nuovo al nostro mondo consumistico e spesso egoista.«Non passa giorno – scrive Sergio Angori nella prefazione del volume – senza veder sfrecciare nelle nostre strade ambulanze della Misericordia che, a sirene spiegate, si precipitano per soccorrere ammalati, feriti, infortunati. Se poi si frequentano ospedali e strutture sanitarie è facile assistere a un frenetico andirivieni di mezzi e di volontari della Confraternita che trasportano persone bisognose di cure e di terapie mediche. Per non dire, infine, dei tanti interventi di assistenza domiciliare a favore di anziani, di disabili e di persone in difficoltà quotidianamente compiuti con entusiasmo e premura dalle giovani del Servizio civile, che in tale benemerita istituzione hanno il loro punto di riferimento». Ma non culliamoci sugli allori. «Quanti si interrogano – continua Angori – su che cosa potrebbe accadere qualora il numero dei volontari dovesse ridursi o nel caso in cui le ristrettezze finanziarie dovessero ripercuotersi anche sui servizi svolti da associazioni di volontariato?». Ottima decisione, quindi, pubblicare questo lavoro di Lazzeri che, oltre a stabilire una continuità tra due nostre importanti istituzioni, contribuirà certamente a rendere permanenti e visibili un impegno e una testimonianza di solidarietà che vogliamo trasmettere alle prossime generazioni.di Benito Chiarabolli correttore della Misericordia di Camucia-Calcinaio.