Italia

Dalla Chiesa: Mattarella, “il suo sacrificio e il suo lascito hanno consentito un salto di qualità nell’azione di contrasto alle mafie”

Il presidente ha poi aggiunto che “norme e poteri di coordinamento più incisivi diedero nuovo vigore alle strategie di contrasto alla criminalità organizzata e rafforzarono la fiducia degli apparati pubblici che la combattevano; mentre, nella società civile, cresceva un sentimento di cittadinanza attiva, portatore di una cultura dei diritti contrapposta alle logiche dell’appartenenza e del privilegio”.  Nel “tragico agguato del 3 settembre 1982” furono uccisi anche la moglie di Dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro, e l’agente Domenico Russo.“La loro barbara uccisione – osserva il Capo dello Stato – rappresentò uno dei momenti più gravi dell’attacco della criminalità organizzata alle Istituzioni e agli uomini che le impersonavano, ma, allo stesso tempo, finì per accentuare ancor di più un solco incolmabile fra la città ferita e quella mafia che continuava a volerne determinare i destini con l’intimidazione e la morte”. “A quell’odiosa sfida – prosegue Mattarella – la comunità nazionale nel suo complesso, pur se colpita e scossa, seppe reagire facendosi forte della stessa determinata e lucida energia di cui Carlo Alberto Dalla Chiesa aveva già dato esempio, durante il suo brillante percorso nell’Arma dei Carabinieri, nell’impegno contro organizzazioni criminali e terroristiche”.