Opinioni & Commenti
Dal lifting di Berlusconi a quello dell’anima
Sia dunque sincero lui, Silvio Berlusclift (contrazione di Berlusconi liftato): se non ci fosse la tv, ne avrebbe sentito il bisogno? Così vanno compresi gli amministratori di Mulazzo, in Lunigiana, che hanno inserito a bilancio 3000 euro per consentirsi i necessari ritocchi. Loro dicono che l’han fatto per burla e provocazione, ma c’è da credergli? Chi potrebbe biasimarli se, poveri, volessero almeno divenire belli? L’aria d’altronde è quella che respiriamo: densa di siliconi e disinfettanti.
Irene Pivetti ha mutato il marito, il look e il partito (tre volte, esagerata). Da fondamentalista dello spirito, portata in trionfo al Meeting ’94 quale preclaro modello di giovine cattolica del terzo imminente millennio, a fondamentalista del corpo in coppia con Platinette, sotto la parrucca troppo: la specie evolve o involve?
Il sociologo Sabino Acquaviva avrebbe roba buona da raccontarci, sull’avvento d’una nuova civiltà centrata attorno al corpo, alle sue esigenze, alla sua liberazione: la cosa curiosa è che il suo saggio «In principio era il corpo» è datato 1977. Sentite questa: «Il problema del corpo è politico» (pag. 179). Era troppo avanti e ci siamo arrivati adesso? Lifting. Lo chiedono le sedicenni ai genitori per il compleanno.
In principio è il corpo, il guaio è che ci fermiamo lì, sazi. Non pensiamo che potrebbe tornarci utile anche un vecchio, vecchissimo, eppure sempreverde lifting: quello dell’anima. Si fa in certe «cliniche» che, con pessimo senso del marketing, si ostinano a chiamare conventi, monasteri, case di spiritualità La differenza? Il lifting del chirurgo modifica dettagli del corpo, ma lascia stanca, assopita, stressata l’anima, e si vede. Il lifting dell’anima traspare magicamente dal corpo, trasformandolo: e si vede benissimo.