Prato

Dal 21 al 27 giugno il pellegrinaggio diocesano in Terrasanta

«Alle radici della fede»: è questo il tema e l’obiettivo del prossimo pellegrinaggio diocesano nei luoghi santi della Bibbia. Come abbiamo già avuto modo di dire nel numero della scorsa settimana, fra le iniziative legate al 350° della sua istituzione, la nostra Diocesi ha organizzato un pellegrinaggio diocesano in Terra Santa, che si svolgerà dal 21 al 27 giugno e sarà guidato dal vescovo, mons. Gastone Simoni.Per rendere ancora più concreta l’esperienza del pellegrinaggio, sono previsti anche alcuni incontri con testimoni privilegiati, esponenti del mondo cristiano cattolico e delle varie comunità locali, sia israeliane che palestinesi.Da alcuni anni, infatti, mons. Simoni ha stretto rapporti di solidarietà con il Patriarcato Latino e la Custodia di Terrasanta ed è per questo che la Diocesi si è impegnata a sostenere i più poveri di quella terra così fortemente offesa dalla guerra e dal terrorismo. In particolare, ci si è concentrati sulla città di Gerusalemme, dove sono state promosse iniziative a sostegno dell’attività della locale parrocchia di S. Salvatore, che si occupa degli studenti e delle famiglie meno abbienti. Iniziative che vengono riproposte anche nella «Quaresima di Carità» del 2004, con la quale si intende sostenere le scuole cattoliche che consentono a tutti, senza distinzione di provenienza o di fede religiosa, l’accesso allo studio.Al fine di rassicurare tutti coloro che avessero intenzione di partecipare al pellegrinaggio, ma fossero titubanti a causa del conflitto che, ormai da anni, insanguina il Medio Oriente, gli organizzatori ricordano che i luoghi Santi meta della visita non sono toccati direttamente dalle vicende belliche; questo soprattutto perché si tratta di luoghi considerati sacri da tutte e tre le grandi religioni monoteiste ivi presenti: l’ebraica, la cristiana e la musulmana.Il pellegrinaggio diocesano assume dunque un particolare significato, non solo dal punto di vista personale di chi lo compie per «Andare alle radici della fede», ma anche dal punto di vista più ampio dell’intera comunità cristiana, impegnata ad accogliere l’invito del Papa: «Non di muri ha bisogno la terra Santa, ma di ponti. Senza riconciliazione degli animi, non ci può essere pace».

M.C.C.