Opinioni & Commenti
Dai messaggini alle e-mail tra pollici blu e cuori pallidi
Il pollice blu ha l’occhio lungo per forza, dovendo decifrare quei caratteri minuscoli sul display del cellulare e fotografa il pollice altrui, così capisce subito a quale fetta d’umanità appartenete. Stiamo esagerando? Vediamo. Per scrivere Toscanaoggi ho appena premuto 11 volte un tasto anatomico e accogliente, usando ben due polpastrelli; per scriverlo in Smsese devo premere, con il pollicino (non è ancora tumefatto) l’esagerazione di 23 volte tasti aguzzi come sassolini.
Ma perché gli Sms hanno tanto successo? Ai semiologi l’ardua sentenza, di cui invitiamo comunque a diffidare: potrebbero essere pollici blu overage. Già, non solo i teeenager si dilettano nella insensata pratica. Anche i quarantenni che vivono, vestono, parlano come quattordicenni e vanno assai orgogliosi di ciò, con supremo sprezzo del ridicolo. Ma non traccheggiamo. Interrogati in merito, alcuni ragazzonzoli hanno detto: gli Sms sono un amo, io lo getto e vedo se e chi abbocca. Se va bene, uscirò qualche sera con un simpatico pesce. Se no, altri ami solcheranno l’etere e gli ematomi si espanderanno.
Il nostro irrisorio parere è che gli Sms siano l’alfabeto di chi eleva la mediocrità a virtù. Ieri scrivevi lunghe lettere infuocate, torbide di passione, imploranti e bollenti: rischiavi, gettando nella buca della posta non un prudente, filiforme amo, ma la lenza e tutto. Oppure, se inchiodato da timidezza o indecisione, tacevi e ti defilavi, vergognandoti della tua stessa vergogna. Oggi ci sono gli Sms, l’assaggino, il momentino, l’aiutino, l’attimino. I pollici blu hanno il cuore pallido.