Pisa

Da vescovo a vescovo. Benotto: «Abbiamo bisogno della sua preghiera»

di monsignor Giovanni Paolo Benotto

Se Monsignor Plotti, mai avrebbe pensato che il 7 settembre 2003, ordinandomi vescovo, stava consacrando il suo successore, neppure io avrei mai pensato di dover ricevere da lui il pastorale della Chiesa di San Ranieri nella secolare successione dei vescovi e degli arcivescovi di Pisa.Proprio per questo, e per essergli stato accanto per dieci anni come suo Vicario generale, anch’io desidero esprimergli il mio saluto cordiale e il mio più affettuoso ringraziamento per il servizio episcopale che Egli ha svolto nella nostra diocesi per quasi ventidue anni, traghettando la Chiesa pisana oltre le soglie del terzo millennio.Un episcopato, quello dell’arcivescovo Plotti, che ha abbracciato un tempo di forti mutamenti sociali e culturali e in cui la stessa comunità cristiana ha dovuto prendere coscienza dei radicali cambiamenti di prospettiva nei quali essa stessa è chiamata a svolgere la sua missione evangelizzatrice.Il grazie che Gli rivolgiamo è segno del nostro affetto, della nostra stima e del riconoscimento della sua paternità nei nostri confronti, ma è sicuramente piccola cosa rispetto al grande Grazie che il Signore gli riserva nei giorni, che auguriamo lunghi e sereni, del nuovo cammino di vita che gli si apre come Arcivescovo emerito.Una cosa gli chiedo e sono convinto che non mancherà di donarcela: pregare per noi che siamo e rimaniamo la sua Chiesa. Come Mosè sul monte, con le mani alzate al cielo prega, mentre Israele combatte e fatica, anche l’arcivescovo Alessandro, sicuramente alzerà le mani al cielo per la sua Chiesa pisana perché il Signore la renda forte e perseverante nel compito di annunciare a tutti il Vangelo della salvezza. Anche noi non lo dimenticheremo e pregheremo per lui.