Vita Chiesa
Da venerdì l’Assemblea sinodale, le voci dei delegati toscani
Attese e aspettative dei toscani che parteciperanno alla prima Assemblea sinodale della Chiesa italiana
Anche i delegati delle diocesi toscane si preparano a partecipare alla prima Assemblea sinodale a Roma, dal 15 al 17 novembre.
«Sentiamo forte, insieme agli altri membri della delegazione fiorentina, la responsabilità di raccogliere tutto quanto abbiamo vissuto in questi anni nel Cammino sinodale per portarlo, col nostro arcivescovo Gherardo, davanti allo Spirito in questa grande convocazione ecclesiale che si celebrerà presso la basilica di San Paolo fuori le mura» raccontano Gabriella Pennino e Filippo Margheri, delegati per la diocesi di Firenze. «Nel partecipare all’Assemblea – aggiungono -, in un’opera che sappiamo più grande di noi, mettendoci a servizio dello Spirito nei lavori dei tavoli che verranno organizzati, nutriamo la speranza che si riescano a identificare passi possibili di rinnovamento per iniziare a cambiare e mettere in moto tutto il corpo ecclesiale».
Don Alberto Brugioni, tra i delegati dell’arcidiocesi di Lucca, dichiara: «Si arriva a questo appuntamento dopo un cammino di tre anni svoltosi sopratutto nelle diocesi e nelle parrocchie, negli organismi di partecipazione e nelle aggregazioni laicali, negli uffici diocesani e con tante consultazioni di ascolto delle realtà dei territori». Poi aggiunge: «Utile e interessante prima di leggere attentamente lo strumento dei Lineamenti, è dare una scorsa anche solo all’indice dei temi: fa comprendere su quali ambiti l’assemblea andrà a confrontarsi. Tra i titoli dell’indice, sottolineo il rinnovamento missionario della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali. Cultura e profezia. Comunicazione e linguaggi».
Per Francesco Dallai, delegato della diocesi di Fiesole, l’Assemblea servirà a costruire «una Chiesa missionaria, che sappia ascoltare ogni persona, che non abbia paura del cambiamento (strutture, ruoli, valorizzazione dei carismi), nella fedeltà al messaggio originario del Vangelo. Nel Sinodo ci sono dei germi di novità che vanno assolutamente fatti crescere, senza paura e confidando nella forza dello Spirito, che soffia in direzioni a noi talvolta sconosciute».
Carla Guida, delegata della diocesi di Grosseto, non vede l’ora di essere a Roma: «Ci vado con entusiasmo incredibile, ci credo, credo nella portata rivoluzionaria di questo cammino. Mai la Chiesa si è interrogata così per dire cosa non va e cosa fare per essere più adatti ai tempi». È diffuso un po’ di scoraggiamento, ammette: «Io vado con entusiasmo proprio perchè credo che l’Assemblea possa essere la spinta per ridare al Cammino sinodale la giusta attenzione». Tra gli argomenti di cui si parlerà, dice, «ho individuato tre temi: i percorsi iniziazione cristiana che meritano di essere rivisti, a partire dall’ordine dei sacramenti. Poi il laicato nella Chiesa: non entro nel tema del diaconato, non è quello il punto, ma il fatto che tutto il popolo di Dio è tale e ha pari dignità e importanza. Infine la formazione: come cristiani siamo spesso poco preparati. Altre confessioni religiose ci danno tanti punti. Non sono lamentazioni, ma individuato ciò che va migliorato possiamo pensare a come agire». Nella fase di ascolto, prosegue, «c’è stata tanta partecipazione; i cantieri invece hanno mostrato meno entusiasmo perchè spesso vogliamo risultati subito mentre questo è un cammino lungo perchè per fare cose buone serve tempo. Sono convinta, non spero! Sono convinta. È la prima Assemblea ed è una cosa grande».
Sabrina Castagnini, insegnante di religione e presidente diocesana di Azione cattolica, è delegata per la diocesi di Massa Carrara Pontremoli: «È con grande gratitudine – afferma – che ho accolto la proposta di essere una dei delegati della mia diocesi all’assemblea sinodale ed è con grande trepidazione che attendo questo momento. Mi sto preparando leggendo i Lineamenti e, visti i tavoli di lavoro, spero possa essere veramente un momento prezioso per la Chiesa e che ci sia la possibilità di ascoltare e confrontarsi su temi importanti».
«Il Cammino sinodale ha spinto persone e territori che non lo avrebbero fatto a ritrovarsi, superando campanilismi, confrontarsi e pregare insieme. Sta ora alla fase profetica valorizzare il meglio di quanto emerso, perché possa avere seguito» afferma Silvio Biagi che farà parte della delegazione della diocesi di Arezzo – Cortona – Sansepolcro. «Le indicazioni più concrete emerse fino a questo momento negli incontri – aggiunge riguardano in primo luogo la promozione della catechesi per gli adulti – senza la quale quella dei bambini e degli adolescenti è molto meno efficace – e della formazione spirituale, dove ha un ruolo di primo piano la conoscenza e il confronto diretto con la Scrittura. Si ritiene necessario, a questo proposito, promuovere la collaborazione dei laici, non tanto nel supporto pratico-organizzativo al clero, ma nella vita spirituale della comunità, in cui ciascuno è sacerdote e in cui il sacerdote ‘ministeriale’, il presbitero, è segno dell’unità realizzata dall’Eucarestia».