Lucca

Da un mese vive e lavora a Lisbona, è nel team della missione spaziale ClearSpace-1

È con questo spirito che poco più di un mese fa Giangregorio Tofanelli, ingegnere venticinquenne di San Concordio, è partito alla volta della capitale portoghese. Qui lavora in un team per la missione spaziale ClearSpace-1, che si propone di rimuovere rifiuti lasciati nello spazio. 

Cosa ti ha spinto a partire?«Da molto tempo volevo fare un’esperienza all’estero. Quando si erano presentate le possibilità in passato purtroppo il Covid mi ha impedito di partire. Finalmente, una volta terminati gli studi, mi sono messo alla ricerca di un lavoro che conciliasse i miei interessi ma che mi permettesse anche di vivere in una città internazionale. Anche se sono arrivato a Lisbona da poco più di un mese mi reputo soddisfatto di questa scelta. Per riassumerla è stato un trade-off tra posizione lavorativa, clima, realtà internazionale e costo della vita».  A cosa ti dedichi nel settore aerospaziale?«Lavoro in un’azienda che si occupa di sviluppare software di volo per i satelliti. Sono stato assegnato ad un team che sta lavorando alla missione spaziale ClearSpace-1. Questa missione consiste nella rimozione di uno space debris (cioè un rifiuto spaziale) dalla sua orbita grazie ad un satellite che lo catturerà e, una volta catturato, entrambi I bruceranno durante il volo atmosferico. All’interno del team sono il responsabile di un simulatore del pilota automatico di un satellite».  Il trasferimento e la vita lì sono come te li aspettavi prima di partire?«Non ero mai stato qua prima, ma ne avevo sempre sentito parlare bene. Dopo un mese mi reputo pienamente soddisfatto, riesco ad avere un buon equilibrio tra lavoro e vita sociale ed era quello che stavo cercando. Inoltre il clima è buono perché non fa mai troppo freddo ed è difficile che piova».  Che tipo di opportunità offre Lisbona?«Lisbona offre opportunità di ogni tipo. Essendo la capitale del Portogallo si può trovare cultura, svago, divertimento, sport, lavoro e tanto altro. Ovviamente ognuno poi sceglie in base ai propri gusti però qui c’è spazio per tutti. La vicinanza al mare è un valore aggiunto incredibile».  Hai incontrato tanti italiani?«Sì abbastanza, ma sono tutti di passaggio. La maggior parte trascorre un periodo di Erasmus qua. Quasi nessuno in pianta stabile che lavori qua».  Dove vedi il tuo futuro? «Per adesso non riesco ad immaginarmi di tornare a vivere in Italia, soprattutto in una realtà provinciale. Mi piacerebbe vivere in più posti diversi nei vari anni per conoscere nuove culture e fare più esperienze di vita possibili, cercando sempre di rimanere in una realtà metropolita. Un punto a sfavore dell’Italia, a malincuore, è la mancanza di una retribuzione competitiva a livello dei paesi esteri e questo influisce sulla mia attuale opinione».