Arte & Mostre

DA SARTEANO A MILANO L’ANNUNCIAZIONE DEL BECCAFUMI

Era di famiglia contadina Domenico di Giacomo di Pace, di un podere di Montaperti, il luogo della famosa battaglia fra Senesi e Fiorentini nel 1260, e solo l’aiuto di Lorenzo Beccafumi, il padrone del fondo su cui lavorava la sua famiglia, gli permise di mettere a frutto le sue doti e di diventare pittore. Domenico, per riconoscenza, prese il nome del suo protettore, Beccafumi appunto. Siamo nel 1518 e il giovane pittore inizia una lunga e operosa attività, entra in contatto con le scuole pittoriche fiorentine, romane e dell’Europa del nord e diventa uno dei massimi esperti del Manierismo toscano, l’ultima grande stagione in cui l’arte della nostra regione esprime artisti e movimenti d’avanguardia: il Pontormo, il Rosso Fiorentino e il nostro pittore contadino. Una delle opere più interessanti, più manieriste possiamo dire, del Beccafumi è conservata nella chiesa di San Martino di Sarteano e rappresenta l’«Annunciazione», dipinta nel 1546. I tanti che non la conoscono e volessero andare a vederla possono approfittare del fatto che il dipinto fino agli inizi di dicembre è esposto in una sede prestigiosa: il nuovo Museo diocesano di Milano, inaugurato da due anni nei chiostri di S.Eustorgio. La parrocchia di Sarteano e la diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, con il parere positivo della Soprintendenza ai Beni artistici e storici di Siena e con le dovute garanzie per la conservazione del dipinto, hanno risposto positivamente all’invito del Museo diocesano ambrosiano. L’«Annunciazione» del Beccafumi è un dipinto essenziale, sembra quasi ispirarsi all’analogo soggetto che il Beato Angelico dipinge per il convento fiorentino di San Marco: i protagonisti, l’Angelo annunciante, la Vergine annunciata, la Colomba dello Spirito santo, contenuti in una sobria architettura classica, aperta sullo sfondo su un paesaggio lacustre. Ma le posizioni dei personaggi, le loro espressioni, i colori metallici, i giochi di luci, denotano la novità del linguaggio pittorico pienamente manierista.