Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Da Roma a Sansepolcro per aiutare i malati di Aids.

La casa framiglia «Villa Glori» della Caritas diocesana di Roma ha fatto visita alla città di Sansepolcro, ed in particolare al gruppo di giovani degli «Angeli della speranza».Questa comunità è nata nel 1988 ad opera di monsignor Luigi Di Liegro con lo scopo di consentire alle persone colpite dal virus dell’Hiv di non essere lasciate sole nel loro calvario». Spesso la solitudine e l’abbandono, anche da parte delle famiglie, rappresentano un dramma che colpisce queste persone che si ritrovano ad affrontare in solitudine la malattia. La diffidenza e il pregiudizio nei confronti dei malati di Aids è una piaga difficile da sconfiggere, e anche da qui nasce l’impegno della casa di accoglienza. L’azione di «Villa Glori» sembra essere riuscita a ristabilire pian piano nei propri ospiti quella gioia di vivere che si credeva perduta.Il merito di questo successo inatteso spetta, in gran parte, all’amore gratuito e alla dedizione dei molti volontari impegnati presso la casa che, attraverso i loro sorrisi e il loro esempio di carità, sono riusciti ad allontanare la tristezza che alloggiava nei cuori delle persone colpite da questa gravissima malattia. Anche «Angeli della Speranza», giovani che fanno parte del gruppo germogliato all’ombra del campanile della Cattedrale di Sansepolcro, si sono rimboccati le maniche e si sono comportati in modo analogo a quello dei volontari della Casa. Lasciandosi trasportare dall’entusiasmo, hanno saputo coinvolgere le persone sieropositive presenti all’incontro nelle loro conversazioni, dimostrando loro vera benevolenza e accogliendole all’interno del proprio gruppo di amici. Come è stato ribadito più volte durante l’incontro dal presidente del servizio di assistenza della casa famiglia «Villa Glori», Massimo Raimondi, la bellezza di quell’ appuntamento risiedeva nel sentirsi membri di un’unica famiglia dove l’atmosfera che si respirava era densa di pura gioia.Particolarmente commovente è stato l’intervento a sorpresa di uno dei presenti affetti dall’Hiv che ha affermato la propria convinzione della possibilità concreta che esiste di sconfiggere la malattia grazie alla bontà delle persone e ai farmaci che ritardano il progredire del virus: «Sono 17 anni che convivo con l’Aids – ha affermato – e ancora non sono morto. Ho ritrovato la serenità; e credo di poter continuare a vivere come un uomo normale».A rappresentanza del Comune di Sansepolcro erano presenti gli assessori Mario Menichella e Luisanna Alvisi, e il presidente del Consiglio comunale, Gianluca Enzo Buono. Promotore della serata è stato, in particolare, uno degli «Angeli della Speranza», Alessandro Lastra, il giovane autore del libro Il Tesoro di Arcano, interessante romanzo fantasy che si trova tuttora in vendita in alcune parrocchie e librerie della Valtiberina, il cui ricavato viene interamente devoluto in beneficenza alla casa famiglia «Villa Glori».«Alla fine chi trarrà maggiore beneficio da questa esperienza non saranno i malati di Aids, ma coloro che se ne prenderanno cura… E saranno questi a guarire»: questo spiegava don Luigi Di Liegro agli inizi del progetto che avrebbe portato alla fondazione di «Villa Glori». Non possiamo che concordare con lui. di Samuele Foni