Prato

Da Prato la ludoteca per i bambini del paese che non c’è più

di Damiano Fedeli Hanno un bel daffare le due maestre di Castelnuovo, in provincia dell’Aquila. Rimettono in fila i bambini della piccola frazione completamente cancellata dal sisma, li fanno giocare con i mille giocattoli che arrivano in dono, si assicurano che a tutti tocchi qualcosa quando – è la mattina della vigilia di Pasqua – arriva il furgoncino del Siena Calcio e scarica qui palloni, magliette e accappatoi. E soprattutto, le due maestre (entrambe si chiamano Giuseppina, una era andata in pensione, ma con il terremoto si è sentita richiamata in servizio) pensano a come riorganizzare l’apertura della scuola. Per loro, per i bambini e per i genitori di Castelnuovo c’è un supporto in più. E viene da Prato. Qui, nella tendopoli che è gestita direttamente dalla Regione Toscana e dalle sue associazioni di volontariato, sono arrivate le volontarie della sezione femminile della Misericordia di Prato. «Avranno il compito di gestire una ludoteca per i bambini», spiega Maria Petrà, governatore della Misericordia pratese e presidente della sezione femminile, venuta qua alla vigilia di Pasqua insieme al provveditore Enrico Benelli e a tre volontarie con cui la confraternita ha inaugurato questo servizio per i bambini terremotati. «Noi gestiamo una ludoteca anche presso l’ospedale di Prato. Siamo venuti qui, così, per portare la nostra esperienza. Organizziamo un servizio per far passare la giornata ai bambini e un dopo scuola, per fare i compiti. E il servizio di giochi lo vogliamo organizzare anche per gli anziani del paese». In un tendone – che è uno spazio per tutta la comunità – i bambini avranno il loro angolo giochi. Le volontarie pratesi si alterneranno con turni di cinque-sei giorni, così da coprire il periodo maggiore. In tre, la vigilia di Pasqua, fanno un po’ da apripista. C’è Michela Sciaraffa, 36enne impiegata in una società di leasing, che racconta: «Faccio volontariato alla ludoteca della Misericordia, in ospedale. Ci siamo allertate in due ore per venire qua a capire cosa c’era, le età e cosa si potesse organizzare». C’è Elena Rossi, che ha appena 17 anni e studia al Copernico. «Anche io mi occupo della ludoteca», racconta. E c’è Annamaria Pisacane, pensionata, che si occupa di volontariato nei servizi sociali. Ma l’impegno della confraternita pratese per i terremotati non si esaurisce qui. Intanto un pratese, Paolo Diani, è il direttore dell’Ugem, l’Ufficio gestione emergenze di massa, delle Misericordie. Raggiungerlo è quasi impossibile, mentre passa da un campo all’altro, a raccogliere le segnalazioni di problemi e a organizzare i volontari. Alle porte dell’Aquila, poi, c’è il campo che è gestito direttamente dalla confederazione delle Misericordie. «Qui stamani abbiamo portato tre mezzi logistici, un fuoristrada, un’ambulanza e un furgone, con sette persone che faranno base lì e che si daranno il cambio con altri volontari, in base alle necessità», racconta il provveditore Benelli. Al campo di Bazzano, i volontari pratesi passano la Pasqua col badile in mano. C’è da scavare tutto intorno alle tende, per il drenaggio – minaccia continuamente di piovere – e, come spiega Alessandro Castagnoli «per portare, dentro le tende, la corrente elettrica e quindi le stufe per scaldarsi in queste notti freddissime». In centro, all’Aquila sono arrivati anche i volontari dell’Unitalsi dalla Toscana. Sono una quindicina e fra loro c’è anche il presidente della sezione pratese, Furio Fratoni, con un furgone. La loro base è, per il momento, in Piazza d’Armi, in uno dei campi più affollati. «È un po’ la prima volta dell’Unitalsi come protezione civile», spiega Fratoni. «Qui ci occupiamo della organizzazione e della distribuzione del vestiario. E naturalmente facciamo accompagnamento e cerchiamo di stare con la gente, specie con i malati». Per l’Abruzzo sono partiti da Prato anche mezzi e volontari di Pubblica assistenza e Croce d’Oro, oltre a varie squadre dei Vigili del fuoco. Inoltre, è stata data disponibilità da diversi tecnici del Comune di Prato per le verifiche degli edifici. E anche la comunità cinese si è mobilitata con le associazioni dei buddisti cinesi di Prato (35 mila euro), l’associazione di Amicizia (oltre 50mila euro) e quella del Commercio italo-cinese (16mila euro). Al campo di Castelnuovo, le volontarie pratesi sono stanche dopo un’intera giornata di giochi. Ma trovano ancora il modo di sorridere: «La gente di qui ha una forza straordinaria. Si merita tutto il nostro aiuto».

(dal numero 16 del 26 aprile 2009)