Opinioni & Commenti

Da Lisbona a Livorno la variabile calcistica dei sentimenti

di Gianluca Della MaggioreUn pazzo. Lo hanno definito un pazzo. Tutti a rincorrere lo spicciolo in più e lui a rincorrere il suo sogno di bambino. «Tenetevi il miliardo», chi se ne frega? A me interessa quella maglia amaranto, intrisa di salmastro, profumata di casa, con la sua storia sofferta tra C1, C2, campionati Eccellenza e fallimenti. Mica scudetti o coppe dei campioni, qui si lotta per lo scudetto della sopravvivenza, qui tirare i calci al pallone assomiglia ancora alla vita, alle partitelle nel campetto dietro casa, tra gli amici, i “bimbetti” del rione Ovosodo. Il Real Madrid? Tenetevelo voi, coi suoi galacticos di plastica, i contratti d’immagine, i fenomeni gonfiati, le treccine, i telefonini, il gossip rosa, le visagiste e gli uccellini sulle spalle.

Cristiano Lucarelli, bomber del Livorno della storica promozione in A (nella foto il 29° gol segnato in serie B con il Livorno), sta salendo in questi giorni agli onori delle cronache, dopo la pubblicazione del libro Tenetevi il miliardo, come un fenomeno da studiare in laboratorio. La scorsa estate scende di categoria e si decurta lo stipendio di un miliardo (di vecchie lire) pur di giocare finalmente nella squadra del suo cuore, della sua città, della sua infanzia. «O Livorno, o morte!».

Un diktat che fece ridere i suoi colleghi pallonari. In questo mondo del calcio, per dire un’assurdità, è come se un giorno, di punto in bianco, nell’Europeo delle stelle iperstipendiate, vincesse la coppa un manipolo di poveri greci semisconosciuti. Ma quando mai? È come se, nella logica dei miliardi e del divismo, si intrufolasse una variabile impazzita fatta di poveri sentimenti: l’amore vero per una maglia, per la tua gente. È come se si illuminasse una lampadina nel buio della notte a dirti che un calcio senza soldi è ancora possibile, che i veri valori in fondo esistono sempre. Lucarelli ci ha fatto anche scrivere un libro dal suo procuratore, perché nel mondo di oggi la sua è la storia dell’eccezione.

Eppure, diciamocela tutta, non ha fatto niente di eccezionale: ha scelto i sentimenti e sempre miliardario è rimasto. Un gesto come nella vita vera (fortunatamente) se ne vedono ancora. Nella vita vera appunto, non nel calcio di oggi.

Il sito di Cristiano Lucarelli

Il sito del Livorno Calcio