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«Da cristiani in politica»: ecco l’associazione

E’ l’associazione diocesana «Da cristiani in politica» che si propone di essere uno strumento pastorale per aiutare coloro che sono impegnati nelle istituzioni e nei partiti a sentire la vicinanza della Chiesa nella loro missione. Il progetto che è realizzato con l’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro diretto da padre Antonio Airò viene presentato venerdì 22 dicembre alle 18 nel palazzo vescovile durante il saluto di auguri. L’associazione è un sodalizio di cristiani che ha come scopo primario quello di offrire occasioni di spiritualità e di formazione al discernimento a quanti, da credenti, si sono assunti la responsabilità del servizio per il bene comune attraverso l’azione politica. «Ne possono far parte – spiega lo statuto – tutti i battezzati che ricoprono incarichi politici a qualunque schieramento appartengano. L’adesione all’associazione implica la consapevolezza dell’impegno assunto di quanti decidono di farne parte, non solo in quanto cittadini liberamente partecipi alla gestione della cosa pubblica, ma anche in quanto credenti. Essi infatti hanno il dovere di testimoniare con la vita e con la loro azione politica sia la responsabilità personale propria del battezzato, sia quella derivante dalla missione della Chiesa, di cui sono membri, Chiesa costituita per la salvezza del mondo». Prosegue l’atto costitutivo: «La Chiesa, avvertendo la delicatezza e la complessità dell’impegno pubblico e reputando la politica come “la più alta forma di carità”, ritiene proprio dovere primario e inderogabile quello di offrire un “luogo”, un “riferimento”, “uno strumento” per essere sostenere» chi ha ruoli politici. Il perno dell’associazione è l’incontro mensile scandito dalla preghiera, dalla formazione sull’insegnamento sociale della Chiesa e dalla verifica collegiale su problemi di particolare delicatezza, per un discernimento condiviso. Spiega lo statuto che «il dialogo fra credenti dei diversi schieramenti politici è un mezzo prezioso per una prassi di comunione» così da evitare di «trasferire nella comunità cristiana in termini di divisioni, la legittima dialettica politica». E’ anche uno strumento per «un’autentica conversione personale, per una vera testimonianza della “differenza cristiana”, per un’azione efficace in ordine alla realizzazione del bene comune». L’associazione è presieduta dal Vescovo, coadiuvato nel lavoro di accompagnamento e formazione dall’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e lavoro e da tre consiglieri eletti dall’assemblea dei soci. Per il primo anno il consiglio è nominato dal Vescovo; a partire dal secondo anno i tre consiglieri sono eletti dall’assemblea dei soci.