Toscana

DA CONSIGLIO REGIONALE VIA LIBERA A DPEF 2012

(ASCA) – Via libera dal Consiglio regionale della Toscana al Dpef della Regione. Presentando il documento, l’assessore al bilancio Riccardo Nencini ha sottolineato che “questo Dpef intende qualificare il governo delle imprese” attraverso “finanziamenti per il rilancio dell’industria”, ma anche “potenziare il sistema delle infrastrutture” a cominciare “dall’aeroporto fiorentino di Peretola”, nonché “tutelare le fasce sociali più deboli realizzando il Progetto giovani e con la lotta alla disoccupazione che non è un fenomeno soltanto giovanile”. Come rilevato da Marco Manneschi (Idv) presidente della commissione Affari istituzionali, uno dei punti centrali del Dpef è la lotta all’evasione fiscale, con la stima del recupero di almeno 150 o 160 milioni di euro. Fra gli obbiettivi prioritari del Dpef, secondo il consigliere Idv, c’é anche quello di incrementare le opportunità di lavoro per i cittadini toscani, e in particolare per gli espulsi dal ciclo produttivo, i giovani e le donne. Alberto Magnolfi, capogruppo Pdl, definisce il Dpef un “passo indietro” rispetto al dibattito fatto anche recentemente sullo sviluppo della Toscana, regione stretta in un “eccesso di assistenzialismo e di burocrazia politica”. Magnolfi ha elencato i “grandi buchi neri di una programmazione troppo altezzosa”, tra cui il progetto giovani, definito un piano tutt’altro che innovativo perché contempla “piccoli incoraggiamenti che non cambiano la vita a nessuno”. Per il capogruppo Pdl la giunta dovrebbe fare un “salto di qualità indispensabile”. L’appello e il “contributo politico serio” di Magnolfi, esplicitato in punti definiti “interessanti”, sono stati raccolti dal governatore Enrico Rossi che si è assunto “l’obbligo e la responsabilità di rispondere puntualmente”, alla ripresa dei lavori del Consiglio regionale, con la “nostra visione della Toscana”. Sul tema dei costi della politica il governatore si è detto interessato a scendere nel merito seppure con “maggiore senso di responsabilità. Non abbiamo nulla di cui vergognarci”. “Occorre affrontarlo seriamente – ha continuato – perché non lo si misura sui costi del Consiglio, della Giunta o dello staff, anche se il bisogno di cambiamento dei cittadini è alto, ma su altre questioni e su temi di riforma sui quali noi pensiamo di avere messo il Consiglio in condizioni di poter operare”. Rossi ha rivolto anche un appello ad “abbassare i toni e a entrare nel merito dei problemi, con maggiore responsabilità politica. Sarebbe un messaggio importante per la società civile che ancora ci guarda con speranza”.