Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Da Arezzo a Sansepolcro in treno: il progetto.

Eppur si muove. Lentamente, così come procedeva il piccolo treno che un tempo collegava Arezzo con la Valtiberina proseguendo per l’Umbria e che ora potrebbe rivedere la luce. È la viabilità tiberina fatta di ipotesi, progetti e possibilità che da queste parti si è abituati a prendere con le pinze. I valtiberini hanno un impellente necessità di vie di comunicazione per uscire dall’isolamento. Ed ecco allora che viene rilanciata l’idea della riattivazione della ferrovia che dal capoluogo conduce nella città di Piero. Un’idea da valutare perché ancora è tutto sulla carta (si è ancora allo studio di fattibilità) e perché l’infinita storia della realizzazione della «Due mari» ha reso tutti molto diffidenti in materia.Il tracciato dovrebbe rientrare nel cosiddetto corridoio trasversale orientale, con l’itinerario Roma-Orte-Sansepolcro-Rimini-Ravenna-Venezia, un progetto previsto nel piano nazionale dei trasporti del 2000. Ma il binario che dovrebbe collegare Arezzo e Sansepolcro è lungo e tortuoso. Al momento, il progetto si è limitato a definire quella fascia di territorio che i Comuni dovrebbero rendere inedificabile. L’ipotesi di tracciato prevede il passaggio da Arezzo nord verso i rilievi del passo della Libbia, per arrivare a sud di Anghiari, attraversare il fondovalle della Valsovara, raggiungere Gricignano senza transitare per l’abitato di Santa Fiora, attraversare il Tevere a sud della Senese-aretina, per arrivare alla bassa valle dell’Afra e proseguire o verso la valle del Metauro nella provincia di Fano o del Marecchia, provincia di Rimini, con un sottopassaggio da Sansepolcro a Borgo Pace nelle Marche. Un progetto che implicherebbe anche lo spostamento della stazione biturgense dalla posizione attuale alla zona di Foro Boario: questo almeno è quanto previsto dal vecchio piano strutturale della giunta Ugolini, un’idea che forse potrebbe essere ripresa dall’attuale amministrazione.È una storia abbastanza travagliata quella della ferrovia Arezzo-Sansepolcro. Già al momento della sua costruzione, nel 1882, fu subito mal vista per ragioni militari. Creando un corridoio tra l’est e Roma si pensava avesse facilitato un’invasione dell’impero austro-ungarico e, dopo la prima guerra mondiale, da parte dell’Urss. La ferrovia restò funzionante fino alla primavera del 1944, quando fu completamente distrutta dai bombardamenti alleati e dai soldati tedeschi in ritirata.