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CURE PALLIATIVE; PAPA: EVITARE OGNI FORMA DI EUTANASIA E DI ACCANIMENTO TERAPEUTICO
“Tra i drammi causati da un’etica che pretende di stabilire chi può vivere e chi deve morire vi è quello dell’eutanasia”, ma anche il “rifiuto dell’accanimento terapeutico” è “espressione del rispetto che in ogni istante si deve al paziente”. Lo ha detto oggi il Papa, che ricevendo in udienza gli oltre 700 partecipanti alla XIX Conferenza internazionale su “Le cure palliative”, in svolgimento in Vaticano (fino a domani) per iniziativa del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute, ha rivolto un forte invito ad evitare “ogni forma di eutanasia o accanimento terapeutico”, ribadendo allo stesso tempo che le cure palliative “mirano a lenire, specialmente nel paziente terminale, una vasta gamma di sintomi di sofferenza di ordine fisico, psichico e mentale, e richiedono perciò l’intervento di équipe di specialisti con competenza medica, psicologica e religiosa, tra loro affiatati per sostenere il paziente nella fase critica”.
“L’eventuale decisione di non intraprendere o di interrompere una terapia ha ricordato, infatti, il Papa sarà ritenuta eticamente corretta quando questa risulti inefficace o chiaramente sproporzionata ai fini del sostegno alla vita o del recupero della salute”. La “necessità della cure palliative”, secondo il Pontefice, “è evidente soprattutto nella fase della malattia, in cui non è più possibile praticare terapie proporzionate ed efficaci, mentre si impone l’obbligo di evitare ogni forma di ostinazione o accanimento terapeutico”.