Arte & Mostre
Cupola del Brunelleschi, ritrovato il modellino?
Nel cantiere del nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Firenze sono stati ritrovati i resti di una piccola cupola in muratura, realizzata con la tecnica a spina di pesce usata da Brunelleschi per la cupola di Santa Maria del Fiore. Potrebbe essere – questa l’ipotesi avanzata da Francesco Gurrieri, vicepresidente dell’Opera del Duomo e docente di restauro all’Università di Firenze – il modello costruito da Brunelleschi per provare questa sua tecnica personale e innovativa, che ha permesso per la prima volta nella storia dell’architettura di costruire una cupola così grande in grado di autosostenersi durante la costruzione.
Questa interessantissima scoperta è stata fatta durante gli scavi per l’ampliamento del Museo, sotto la pavimentazione di quella che era la platea dell’antico teatro degli intrepidi. La tecnica «spinapescie», ha spiegato Gurrieri, è una sorta di “firma” di Brunelleschi: la Soprintendenza Archeologica a cui sono stati mostrati i ritrovamenti si è espressa con cautela. Resta il fatto che altre testimonianze documentarie confermano che in quest’area ci fossero, nel Quattrocento, attività artigianali connesse al grande cantiere del Duomo.
La presentazione di questo ritrovamento è stata anche l’occasione per una visita ai canteri del nuovo Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, in vista della sua apertura al pubblico prevista nell’ottobre del 2015 per essere fruibile in occasione del Convegno ecclesiale nazionale che si svolgerà proprio a Firenze nel novembre di quell’anno. Il nuovo museo, ha spiegato il Presidente dell’Opera Franco Lucchesi, avrà una superficie doppia rispetto all’attuale: nella grande sala del Teatro degli Intrepidi verrà ricostruita la facciata trecentesca del Duomo, disegnata da Arnolfo di Cambio. troveranno nuova collocazione anche opere come la Pietà di Michelangelo, la Maddalena di Donatello, la Porta del Paradiso del Ghiberti.
Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Roberto Cecchi, Sottosegretario ai Beni Culturali, e Carlotta Cianferoni, funzionario della Sovrintendenza ai beni archeologici.