Cultura & Società
Cultura. Sindaci Firenze-Ravenna: bene legge per Dante, ora fondi
«Accogliamo con soddisfazione l’approvazione della legge “Disposizioni per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e Raffaello Sanzio e dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri”, anticipata dal ministro Dario Franceschini a Ravenna, alla presenza delle istituzioni fiorentine e ravennati in occasione del 696esimo annuale della morte di Dante». Perché quella legge «permette ora di intraprendere un cammino di azioni e progetti che possa portare i territori a celebrare il settimo centenario con l’obiettivo di arricchire l’offerta culturale in termini di formazione, ricerca, divulgazione e conoscibilità delle opere, di valorizzazione turistica dei luoghi, nonché di sviluppo delle competenze e delle esperienze». A dirlo sono Dario Nardella e Michele de Pascale, rispettivamente sindaco di Firenze e Ravenna, ovvero le due città che «possiedono un importante patrimonio di memorie, tradizioni, energie, comunità e istituzioni pronte ad offrire eccellenza e partecipazione al percorso verso il centenario».
La legge, che richiama alla collaborazione tra i territori, «corona le relazioni e le iniziative già avviate e sostiene il loro sviluppo in forma stabile e continuativa per la miglior riuscita possibile di una celebrazione culturale che coinvolga tutto il Paese», sottolineano i due primi cittadini. Considerato il ruolo di «assoluta importanza che rivestono Firenze e Ravenna nelle celebrazioni del settimo centenario, auspichiamo un’adeguata rappresentanza nei Comitati nazionali (che gestiranno le cerimonie per Dante e per Raffaello Sanzio, Leonardo Da Vinci di cui ricorrono i 500 anni dalla morte, ndr) e in tal senso metteremo in campo le nostre migliori energie».
Nardella e De Pascale sperano anche che «ulteriori provvedimenti possano garantire la piena sostenibilità economica di un progetto», quello su Dante e le celebrazioni del settimo centenario del Sommo Poeta, «tanto importante per l’Italia intera. Dante è per le nostre città la stella polare di un cammino di azioni, persone e relazioni volte a dare miglioramento alla qualità della vita delle comunità, a conferire visibilità all’eccellenza culturale, a mettere in valore i processi di integrazione e dialogo tra le diverse parti della società civile».